Belgorod, incursione ucraina o rivolta interna? Dagli attacchi con i droni all'offensiva di Kiev: ecco cosa sta succedendo

La città si trova non lontano dal confine con l'Ucraina. Ha 350 mila residenti ed è a una manciata di chilometri da Kharkiv​

Lunedì 22 Maggio 2023 di Cristiana Mangani
Belgorod, incursione ucraina o rivolta interna? Dagli attacchi con i droni all'offensiva di Kiev: ecco cosa sta succedendo

Le forze ucraine sono penetrate in territorio russo nella regione di Belgorod e sono in corso scontri con le forze di Mosca.

Lo ha detto il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram, citato dall'agenzia Ria Novosti. «Un gruppo di sabotaggio e ricognizione delle forze armate ucraine - ha spiegato il governatore  - è entrato nel territorio del distretto di Grayvoronsky. Le forze armate della Federazione Russa, insieme al servizio di frontiera, alla Guardia russa e all'Fsb, stanno adottando le misure necessarie per eliminare il nemico».

Belgorod, cosa sta succedendo

L'incursione dal territorio ucraino nella regione russa di Belgorod, comunque, non è il primo registrato dall'inizio della guerra. Oltre venti gli attacchi “misteriosi”. I droni di Kiev si sono già fatti sentire nella zona e ora avanza l'ipotesi che l'assalto recente sia stato messo a segno da miliziani russi appartenenti a due organizzazioni, Libertà per la Russia e il Corpo dei volontari russi. Almeno secondo quanto sostiene un rappresentante dell'intelligence militare ucraina, Andriy Yusov. Scopo dell'operazione, sarebbe quello di «creare una fascia di sicurezza» in territorio russo.

Il ruolo strategico

Ma perché Belgorod è considerata strategica? Si trova non lontano dal confine con l'Ucraina. Ha 350 mila residenti ed è a una manciata di chilometri da Kharkiv. Vedere «funghi» di fumo che si alzano in cielo su quel territorio può rappresentare il segnale di una profonda debolezza da parte della Russia. Per gli analisti dimostra, infatti, che Mosca non riesce a sigillare i suoi confini, ha buchi negli apparati di sicurezza, lamenta guai nel personale e negli impianti. Anche perché alcuni roghi hanno riguardato centri lontani dall’area della crisi: ad esempio la grande esplosione avvenuta in passato a Perm, che si trova a quasi 2 mila chilometri dall’Ucraina, che ha coinvolto un impianto che produce componenti per missili Grad e Smerch, oppure quella del 21 aprile a Tver, a 160 chilometri da Mosca, in un laboratorio che sviluppa missili. Gli ucraini, poi, possono «disturbare» l’invasore nel momento in cui rilancia la sua offensiva a oriente e a sud: incursioni simboliche e a effetto, con possibili ripercussioni sulla rete logistica (carburante in particolare).

 

Il fronte interno risponde anche ai suggerimenti esterni che prevedevano il ricorso a piccoli nuclei di commandos. Istruttori americani, canadesi, britannici, polacchi e lituani hanno addestrato le Special forces di Zelensky e le hanno anche dotate di equipaggiamenti adeguati al compito: militari e piloti di elicotteri sono in grado di agire con le tenebre grazie ai visori notturni, sono dotati di sistemi di comunicazione protetti, di apparati per poter ricevere dati di intelligence. Una componente umana che non esclude la presenza di consiglieri stranieri.

Ed è per questo che, sin dai primi giorni di guerra, la regione russa di Belgorod è stata in prima linea. Il centro regionale si trova a soli 39 chilometri dal confine ucraino e i suoi sobborghi sono ancora più vicini. Uomini in uniforme e equipaggiamento militare pattugliano le strade della città, dove ora ci sono tende ospedaliere accanto a caffetterie e parcheggi. Il governatore Gladkov riporta regolarmente episodi di bombardamenti. Un bollettino ormai quasi quotidiano. Nella regione è stato dichiarato uno stato d’allerta giallo. Si è sotto minaccia terroristica, ma gli episodi avvenuti restano sempre avvolti dal mistero. Con la Russia che li sminuisce, come nel caso delle esplosioni ai depositi di carburante, derubricati come semplici incendi. 

All'inizio di aprile, secondo le autorità, un attacco aereo ucraino ha colpito un deposito petrolifero locale. E dall'inizio della guerra, le autorità hanno denunciato più di dieci episodi di bombardamenti e attacchi aerei. Il 14 aprile, un uomo del villaggio di Zhuravlevka è stato colpito alla spalla da un frammento di un proiettile in arrivo. «Ma la gente del posto vive per lo più come prima, rifiutandosi di andarsene anche se i parenti si offrono di accoglierli. Per più di una settimana, l'area è stata in allerta "gialla", indicando una minaccia terroristica di alto livello. Ma le persone continuano a vivere come se nulla stesse accadendo.

 

Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci