La polizia di Jakutsk (Russia) hanno aperto un fascicolo contro una donna accusata di aver venduto la propria figlia neonata ad una amica per 300 mila rubli (circa 4 mila euro). Il fatto è avvenuto un anno e mezzo fa e durante questo periodo la “cliente” ha allevato la bambina come fosse sua figlia. L’accusa è partita in base all’articolo del codice penale della Federazione Russa che punisce “la vendita di un minore in uno stato di impotenza”, fa notare il dipartimento investigativo della Repubblica di Sakha. La madre è stata interrogata e rilasciata con obbligo di dimora poiché ha altri tre bambini che vivono con lei, il più piccolo dei quali ha tre anni.
Voleva un figlio maschio, ma nasce una femminuccia: padre la vende per 5.000 euro
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