Bambina rapita in Francia: è stata ritrovata in Svizzera. Mandato d'arresto europeo per la madre attivista anti Covid

Domenica 18 Aprile 2021
Bambina rapita in Francia, Mia Montemaggi è stata ritrovata in Svizzera con la madre
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È stata ritrovata la bambina di otto anni scomparsa in Francia. Sta bene. È stata rapita dalla madre. La bimba, Mia Montemaggi, è stata trovata in Svizzera con la madre per cui il procuratore di Nancy ha annunciato un mandato di arresto europeo. Era stata rapita martedì scorso da 3 uomini per conto della mamma.

La piccola Mia era - secondo BFM TV - in uno stabile occupato in compagnia della madre, Lola Montemaggi. La donna, per sentenza del tribunale, dal 20 dicembre scorso non poteva vedere da sola la figlia.

La bimba tornerà dalla nonna materna a cui era stata già affidata. Oggi è stata ritrovata «in uno squat del comune di Sainte-Croix», nel cantone svizzero di Vaux. Il procuratore di Nancy ha detto che «le indagini hanno consentito di appurare che Lola Montemaggi (la madre, ndr) aveva trascorso una prima notte in Svizzera in un hotel a Estavyer-le-Lac (nel cantone di Friburgo) prima di essere ospitata da una donna a Neufchatel e di essere poi lasciata in questo edificio occupato di Sainte-Croix». La donna era in contatto con un'organizzazione «complottista» detta di «survivalisti», ed ha chiesto a tre uomini aderenti di rapire la figlia, che abitava con la nonna materna a Poulières, un villaggio a una trentina di chilometri da Epinal, nei Vosgi. La donna è stata posta in stato di fermo dalle autorità svizzere, che stanno fermando in queste ore altre persone coinvolte nella fuga della donna con la figlia.

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Il dispositivo di allerta per i rapimenti, con la diramazione di tutti i dati riguardanti la bimba, era stato attivato per «Mia Montemaggi, occhi castani, capelli castani lunghi con frangia», rapita da tre uomini che il dispositivo descrive come «di tipo europeo, due di età compresa tra 25 e 35 anni e un terzo di età compresa tra 45 e 50». Ora si scopre che i tre avrebbero agito dietro impulso della madre. 

La bimba risultava introvabile da martedì 13 aprile. Le quattro persone collegate al suo rapimento sono state arrestate e interrogate. Sono personaggi schedati dai servizi per la loro vicinanza con gruppi di estrema destra, complottisti ma soprattutto ben armati. Con gli esplosivi che la polizia ha trovato nelle loro case, volevano compiere attentati ai centri vaccinali, a uffici delle tasse, volevano far saltare i sistemi di segnalazione ferroviaria sui binari, fino a «rovesciare la Repubblica». 

La madre, Lola Montemaggi, 28 anni, con un passato turbolento e macchiato da violenze, non aveva più il diritto di vederla da sola per ordine del tribunale. I rapitori si sono finti funzionari dei servizi sociali per portarla via.

Uno degli arrestati, un uomo di 58 anni, ha detto che il gruppo - che aderisce al movimento «survivalista» (auto-addestrati a sopravvivere a sciagure, guerre e disastri a loro dire sempre incombenti) - è formato da «dissidenti del sistema, resistenti alla barbarie che si sta istituzionalizzando da un anno dietro il pretesto sanitario».

Anti-mascherine, anti-vaccini, anti-lockdown, hanno spiegato agli inquirenti che la madre di Mia li aveva contattati sul web per chiedere loro di rapire la figlia: «Restituire una bambina a sua madre non è un reato», ha proclamato uno di loro. Secondo il procuratore della Repubblica, Nicolas Heitz, «non è escluso» che Lola abbia già portato Mia all'estero. Dei quattro, si occupa ora l'antiterrorismo.

Ultimo aggiornamento: 15:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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