Armi nucleari tattiche, cosa sono e perché preoccupano: Putin ha più testate di tutta la Nato messa insieme

Il Cremlino avrebbe a disposizione un arsenale di 5.977 testate nucleari, più di qualsiasi altro Paese al mondo, più di tutte le riserve Nato messe insieme

Domenica 2 Ottobre 2022 di Alessio Esposito
Armi nucleari tattiche, cosa sono e perché preoccupano l'Occidente: ecco l'arsenale atomico di Putin
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Per alcuni è una strategia di ricatto, per altri una reale minaccia. Fatto sta che l'utilizzo dell'atomica da parte della Russia non sembra più un'ipotesi così remota. Le minacce di Putin hanno fatto alzare il livello d'allerta in Occidente, dove la Nato - attraverso il segretario generale Jens Stoltenberg - ha già fatto sapere che «qualsiasi uso di armi nucleari avrà conseguenze serie per Mosca». Ma la Russia può davvero sganciare la bomba atomica sull'Ucraina? E, soprattutto, di che arsenale dispone nel caso decidesse di farlo sul serio?

Secondo le stime della Federation of American Scientists, il Cremlino avrebbe a disposizione un arsenale di 5.977 testate nucleari, più di qualsiasi altro Paese al mondo, più di tutte le riserve Nato messe insieme (anche se circa 1.500 sarebbero ormai pronte per essere smantellate perché vetuste).

E almeno 1.588 bombe pronte all'uso, già montate su basi di lancio da terra, lanciamissili sottomarini e caccia. 

Cosa sono le "armi nucleari tattiche"

La minaccia più credibile sarebbe costituita non dalla classica bomba atomica, ma dalle cosiddette armi nucleari tattiche. Si tratta di ordigni nucleari a "bassa intensità", con un potere distruttivo limitato ad obiettivi specifici e non su larga scala. Questa tipologia di armi viene adoperata per colpire il nemico in punti considerati "sensibili" - come un bunker, una diga, un particolare polo strategico - e non per annichilirlo totalmente. Le armi nucleari tattiche, tuttavia, ad oggi non sono mai state utilizzate, sebbene durante la Guerra Fredda sia Russia che Stati Uniti abbiano fortemente rimpinguato il proprio arsenale. La vicinanza geografica dell'Ucraina renderebbe però più semplice l'utilizzo di tali ordigni da parte di Mosca.

 

L'arsenale atomico di Putin: dal Poseidon al Sarmat

Secondo un'informativa della Nato, il potenziale atomico del Cremlino resta comunque da non sottovalutare. Una grave minaccia sarebbe determinata dalla presenza del K-329 Belgorod nei mari artici: un enorme sommergibile a propulsione nucleare con «compiti speciali» di ricerca, esplorazione e soccorso a grande profondità. Si tratta del più grande sottomarino dai tempi della flotta sovietica - lungo 184 metri e largo 15 - in grado anche di sparare il missile-drone Poseidon, concepito per portare testate atomiche da due megatoni a diecimila km di distanza ed esplodere nei pressi della costa, provocando uno tsunami radioattivo con onde alte fino a 500 metri che (come aveva simulato la tv di stato russa) spazzerebbero via il Regno Unito.

A comporre la minaccia atomica russa ci sono anche altre «superarmi», come le hanno ribattezzate i media di Mosca. A partire dal missile balistico intercontinentale Sarmat, considerato il fiore all'occhiello dei nuovi programmi militari. Un'arma che secondo Vladimir Putin «non ha eguali» al mondo ed è «in grado di eludere ogni sistema di difesa missilistico», trasportando 15 testate nucleari lungo una traiettoria di volo fino a 18mila chilometri.

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 20:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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