Più di 55 milioni di persone in tutto il mondo convivono con la demenza e il loro numero continuerà a crescere, arrivando a 78 milioni entro il 2030 e a 139 milioni entro il 2050. Ma solo un quarto dei paesi del mondo ha politiche o piani di sostegno nazionali e la metà di questi si trovano in Europa. A sottolinearlo è il rapporto "Global status report on the public health response to dementia" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che mostra l'urgenza di maggiori sforzi a livello globale. La demenza è causata da diverse malattie e lesioni che colpiscono il cervello, come l' Alzheimer o l'ictus. Nel mondo, l'8,1% delle donne e il 5,4% degli uomini di età superiore ai 65 anni, stima l'Oms, convivono oggi con questa condizione che, nel 2010 colpiva "solo", 35,6 milioni di persone, molte meno rispetto ai 55 milioni che ne soffrono oggi.
“Only a quarter of countries worldwide have a national policy, strategy or plan for supporting people with dementia and their families, according to the WHO’s ‘Global status report on the public health response to dementia’, released today. ” https://t.co/FLW14sZ059 pic.twitter.com/Fjqvxapo12
— Health Systems Global (@H_S_Global) September 6, 2021
«La demenza - afferma il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - priva milioni di persone della loro memoria, indipendenza e dignità, ma priva anche il resto di noi delle persone che amiamo. Abbiamo bisogno di un'azione concertata per garantire che siano in grado di vivere con il sostegno e la dignità che meritano». Questo include servizi basati sulla comunità, specialisti, cure a lungo termine e cure palliative. Ma anche ricerca farmacologica.