Ottenere le password dei canali Telegram con cui organizza le manifestazioni. Sarebbe questo il motivo per cui Alexander Shepelev, responsabile dei profili social della squadra di Alexey Navalny, è stato picchiato dalla polizia. Ad affermarlo il suo avvocato, Daniil Berman. Shepelev è stato fermato ieri sera dagli agenti con l'accusa di aver disubbidito agli ordini delle forze dell'ordine. E stando a quanto riportato dalla testata indipendente Meduza, nel corso del fermo gli sarebbero stati dati pugni e calci dagli agenti per obbligarlo a fornire la password di accesso al canale Telegram (usato principalmente per coordinare le proteste).
As of 11:00 p.m. Moscow time, our live blog has come to an end. Thanks for tuning in folks! More detailed reporting is still to come. https://t.co/t09NvEVH23 pic.twitter.com/GPIx9ICA9O
— Meduza in English (@meduza_en) April 21, 2021
Continuano le proteste in Russia
Più di 1,600 persone sono state arrestate in diverse città della Russia dopo che il 21 aprile ci sono state numerose manifestazioni per supportare l'oppositore politico del Cremlino Alexei Navalny. Almeno 26 arresti sarebbero avvenuti a Mosca, mentre 700 in San Pietroburgo, la città dove il presidente Vladimir Putin ha iniziato la sua carriera politica. Tra le richieste di chi protestava quella di permettere ai dottori di vedere Navalny in prigione. L'oppositore politico del presidente russo è alla terza settimana di sciopero della fame in prigione: e le sue condizioni peggiorano. Ma le autorità russe rifiutano di permettere ai dottori di Navalny di visitarlo, per questo le proteste aumentano.