Le ville, gli yacht, una delle squadre di calcio più redditizie del mondo. Ora che il patrimonio sterminato di Roman Abramovich è stato attaccato dalle sanzioni, l’oligarca amico di Vladimir Putin sta cercando di mettere al riparo le sue ricchezze: circa 13 miliardi di euro. Lo sta facendo ormai da mesi: in febbraio ha messo sul mercato la sua residenza di Kensington Palace Gardens, a Londra, nella cosiddetta “via dei miliardari”.
Mordaschov, l'oligarca più ricco della Russia: sequestrata villa in Sardegna da 105 milioni di euro
Sanzioni oligarchi, tutti gli yacht sequestrati: da "Amore Vero" a "Quantum Blue", ecco quali sono
La cessione del Chelsea
Da mesi l'oligarca è al lavoro anche per togliere il suo nome dalla squadra di calcio che possiede: nelle scorse settimane ha annunciato che avrebbe passato la guida del Chelsea alla fondazione di beneficenza del club: il primo passo verso la cessione della proprietà. Il governo britannico, però, ha già congelato tutti i beni di Abramovich e ha imposto un bando al miliardario. Il magnate aveva annunciato che i proventi della vendita sarebbero stati donati alle vittime della guerra in Ucraina e alle loro famiglie, e qualche giorno prima si era anche accreditato come mediatore fra Kiev e Mosca. Le offerte per l’acquisto del Chelsea sono centinaia e in pole position, secondo il Guardian, c’è il consorzio composto dal miliardario svizzero Hansjörg Wyss, dall’investitore americano Todd Boehly, che possiede in parte i Dodgers, e dall’uomo d’affari britannico Jonathan Goldstein, amministratore delegato di Cain International e tifoso del Tottenham. L’offerta è 2 miliardi e mezzo di sterline. La situazione resta incerta. Il Chelsea è una delle risorse congelate ad Abramovich, che può continuare a pagare il personale solo grazie a una licenza speciale del governo. Il Dipartimento della Cultura, dei Media e dello Sport ha fatto sapere che la stessa licenza si potrebbe estendere alla vendita del club.
Dopo quelle britanniche, sono arrivate anche le sanzioni dell’Unione Europea. Abramovich è corso ai ripari e ha iniziato a spostare pezzi del suo immenso patrimonio: lo yacht Solaris, che vale oltre mezzo miliardo di euro, è salpato la scorsa settimana da Barcellona. L’equipaggio è partito in tutta fretta, senza nemmeno dare tempo ai meccanici di ultimare le riparazioni e le operazioni di manutenzione che erano in programma. La meta era il Montenegro, ma la sosta è stata breve: anche il Paese balcanico ha annunciato che si sarebbe adeguato alle sanzioni europee. Il Solaris è quindi ripartito, diretto in Turchia, almeno per il momento. L’altra mega-barca di lusso di Abramovich, l’Eclipse, è invece stata spostata dall’isola caraibica di Saint Martin, che fa parte dell’Ue. Nei giorni scorsi il jet privato dell'oligarca è stato avvistato in aeroporto a Tel Aviv: era diretto a Mosca.