Aborto negli Usa, migliaia di donne costrette a spostarsi: gli Stati liberali ora temono un assalto

Il caso Louisiana: per abortire dovranno fare 860 km

Domenica 26 Giugno 2022 di Flavio Pompetti
Aborto negli Usa, migliaia di donne costrette a spostarsi: gli Stati liberali ora temono un assalto

NEW YORK - Un paese frammentato come il quadro di un puzzle, con enormi distese di deserto e con oasi remote e circoscritte principalmente lungo le due coste. No, non si tratta di un aggiornamento climatico: questa è la nuova mappa che la Corte suprema ha disegnato negli Stati Uniti riguardo all'accesso alle cliniche che praticano l'aborto.

Da una parte ci sono gli Stati che hanno già iniziato ad abbracciare l'abolizionismo, dall'altra ci sono gli Stati bastioni della cultura progressista e della difesa dei diritti delle donne, dove l'accesso all'aborto sarà irrobustito e difeso da nuove leggi. In mezzo c'è una popolazione ancora per la maggior parte attonita e confusa dalla nuova geografia che si è venuta a creare. L'annuncio della consulta venerdì scorso costringe a concentrarsi sulle carte geografiche, per capire quello che in gran parte sta già succedendo.

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PERCORSO A OSTACOLI
La situazione peggiore è quella della Louisiana, da dove in media occorrerà percorrere una distanza di 860 chilometri prima di trovare una clinica disposta ad aprire le porte ad una donna che vuole abortire. Ma l'anarchia di una legislazione Stato per Stato disegnerà comunque un percorso a ostacoli per più di un terzo della popolazione nazionale. Prima di venerdì la pratica abortiva era già praticamente indisponibile per la fascia centrale del territorio, quella che si sovrappone alle Montagne rocciose, con l'esclusione del Nevada e del New Mexico. Ora i margini di questo confine si sono allargati, per isolare l'intero blocco degli Stati centrali, con l'inclusione dell'Alaska.
Mentre ancora si attendeva la decisione della consulta, nove Stati dell'Unione si erano già dotate di leggi a miccia corta, che sono entrate in vigore in concomitanza con l'annuncio di venerdì, e hanno chiuso i cancelli degli ultimi ospedali e cliniche private ancora aperti. In altri dodici Stati è scoppiato il caos. Si sa che altre leggi di censura arriveranno in tempi brevi, e per questo i ginecologi hanno già iniziato a disdire gli appuntamenti, spaventando le pazienti che contavano di approfittare degli ultimi giorni ancora disponibili per fissare la data dell'intervento. I governatori di Idaho, Nord Dakota e Texas hanno fatto sapere che concederanno un periodo di grazia di trenta giorni prima di chiudere i cancelli. In Ohio si è attivata una legge che preclude la possibilità di abortire, anche in caso di incesto o di stupro, oltre la sesta settimana, come a dire nemmeno il tempo di maturare la decisione e fare la valigia per andare in ospedale.

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PRESSIONI DEGLI ELETTORI
I legislatori di questi Stati subivano da tempo pressioni da parte dei propri elettori per interrompere il ciclo di quello che consideravano un infanticidio, ma a dispetto di tanta urgenza non avevano pensato a elaborare testi di legge adeguati. In loro assenza stanno tornando quindi in vigore discipline dettate da norme ottocentesche, che erano state sospese dopo il pronunciamento di Roe contro Wade.
La crisi non riguarda solo gli Stati antiabortisti; si estende a quelli che continueranno a difendere il diritto di scelta delle donne, ma non sono assolutamente preparati a far fronte ad una rapida riconfigurazione della domanda. Il caso emblematico è quello dell'Illinois, uno stato abortista incastonato tra i confini di sei stati antiabortisti che lo circondano. È facile prevedere che il volume delle richieste che verosimilmente si abbatterà nei prossimi mesi sulle cliniche delle sue maggiori città come Chicago, Decatur, Peoria e Bloomington, sarà insostenibile per le strutture sanitarie. Qualcuna sarà forzata, almeno nell'immediato, a trasferire sulle altre un peso ancora maggiore.
GLI SPOSTAMENTI
L'istituto di ricerca Pew scrive che nel corso del 2021 sono stati praticati negli Usa circa 690.000 aborti. Se il numero sarà confermato nell'anno in corso, almeno il 40% di essi, circa 280.000, costringeranno le donne che ne hanno bisogno a viaggiare oltre i confini dello Stato nel quale risiedono, per avere accesso alla pratica medica. Ci saranno poi fiumi di strascichi giudiziari. Le leggi di nuovo conio prevedono la punibilità di chiunque partecipa all'aborto, dovunque l'operazione sia eseguita. Ma si sta allargando in queste ore il numero dei procuratori che annunciano di non essere disposti ad aprire i relativi fascicoli.
 

 

Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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