Una telefonata per sbloccare definitivamente la partita dal Quirinale. «Ciao, Mario. Eccomi!». Matteo Salvini, che si stava spostando verso gli uffici della Lega al palazzo dei gruppi, rallenta il passo, afferra il suo smartphone e semina il drappello che da giorni lo segue come un'ombra alla Camera.
Mattarella, centrodestra spaccato. Meloni: «Salvini vuole pregarlo di restare, non posso crederci»
Elezioni presidente della Repubblica, diretta
«Sì, sì, è vero. È vero», prosegue il leader della Lega annuendo, girando su sé stesso per poi fermarsi in una zona in cui il cellulare prende meglio la linea, un vero problema a Montecitorio. «No, no.