Sondaggi politici: Meloni sale ancora (25%), il Pd scivola (22%). E M5S ora insidia la Lega

La media aggiornata di YouTrend: FdI primo partito, i dem arretrano

Giovedì 8 Settembre 2022 di Francesco Bechis
Sondaggi: Meloni sale ancora (25%), il Pd scivola (22%). E il M5S ora insidia la Lega

La classifica, per ora, rimane invariata. Ma il cronometro indica che la corsa al voto del 25 settembre, nelle prossime due settimane, riserverà sorprese. C’è da scommetterci a leggere l’ultima supermedia di Youtrend. Sul podio, medaglia d’oro al collo, c’è sempre Giorgia Meloni data ancora in crescita, con FdI al 24,4%. Dietro il Pd di Enrico Letta, duellante prescelto, al 22%. Ma la forbice potrebbe essere ben più larga, svelano in queste ore altre rilevazioni che riferiscono di un distacco di cinque punti con la Meloni salda al 25%. La Lega chiude al terzo posto con il 12,9%. Ma è un tête a tête con i Cinque Stelle, che tallonano il Carroccio al 12,2%. 

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LE SFIDE

Fin qui, si potrebbe dire, poche sorprese.

Ma è nei trend e nei flussi di consensi che si annida la vera sfida alle urne. Vista così, la supermedia distribuisce pianti e sorrisi tra i leader di partito. Non esultano, ad esempio, dalle parti del Nazareno. Perché è la seconda volta in un mese che la corazzata dem incassa il segno meno. Mezzo punto perso dal 10 al 25 agosto con un calo dal 23,2% al 22,7%. E altri sette decimi negli ultimi quindici giorni. Un campanello d’allarme per la campagna di Letta, tutta incentrata sulla sfida a due e quel motto «Scegli» che invita a una scelta di campo: o noi, o Meloni. FdI continua invece la salita: +0,1% secondo alcuni, ma più secondo altri. E forse non a caso la leader predica da giorni prudenza, tra inviti a «non dare per scontata» la vittoria e ramoscelli d’ulivo, «non risponderò a provocazioni».

Sulle montagne russe - non solo per modo di dire, a giudicare dalla polemica sulle sanzioni a Mosca - c’è invece la Lega. Che adesso vede l’ombra di un sorpasso grillino materializzarsi. La discesa va avanti da settimane, dicono i dati Youtrend. Nelle ultime due, un altro mezzo punto perso per strada, dal 13,4% del 25 agosto. E se il «Capitano» crede ancora nella rimonta, «fare il premier sarebbe un onore per me», dice immaginando la vetta della classifica, ci crede ancora di più Giuseppe Conte. L’ex premier può ben sorridere di fronte a una crescita sostenuta: 1,3%. E a quel clamoroso 16,6% di cui lo accredita l’ultimo sondaggio del Cise, il centro studi elettorali della Luiss.

Numeri ben distanti, va da sé, dal 32% che nel 2018 ha riversato in Parlamento la marea grillina e oggi è un ricordo sbiadito. Ma la campagna in maniche di camicia - specie al Sud, a cavallo del Reddito - ha ciononostante iniziato a dare i suoi frutti. Vale anche per la corsa al voto di Italia sul Serio, la lista unitaria di Azione e Italia Viva. Youtrend quota la compagine centrista di Carlo Calenda e Matteo Renzi al 6,5%, con un più 0,6 rispetto all’ultima supermedia. La scalata continua e impensierisce non poco Forza Italia, che invece perde un altro mezzo punto assestandosi al 7,9%.

Dopotutto dalle parti del nuovo rassemblement moderato hanno chiarito che il sorpasso sul partito di Silvio Berlusconi è un obiettivo esplicito: «Sa bene che andremo meglio di lui», il monito scandito da Renzi in direzione di Arcore nei giorni scorsi. Dietro i freddi numeri, insomma, si celano derby caldissimi fra i partiti. Che possono pesare come un macigno sulla sfida finale. Un esempio? Il calo di FI e Lega che certo non può rasserenare gli animi a via della Scrofa, sede romana di FdI. È vero, il vantaggio della coalizione conservatrice sul campo progressista di Letta rimane solido: 18 punti percentuali. Più di un punto è stato perso, però, rispetto all’ultima rilevazione agostana. Un segnale da non sottovalutare. Perché allontana di un po’ l’orizzonte - agognato da FdI - di una maggioranza di due terzi in Parlamento che permetterebbe di metter mano alla Costituzione e portare a casa la riforma del presidenzialismo. Restano solo due settimane per evitare altri smottamenti. 

IL FOTOFINISH

Allargando la lente alle coalizioni, poi, salta all’occhio un dettaglio rilevante. Sommata ai Cinque Stelle, l’alleanza di centrosinistra (Pd-Verdi/Si-+EU-Ipf) supererebbe il 40,2%. E cioè potrebbe provare a contendersi il primato con il centrodestra, numeri alla mano. Fantapolitica, da quando il campo largo di Letta si è ristretto con il divorzio da Conte. Ora resta un ultimo rush al riparo dai riflettori dei sondaggi, su cui per legge dovrà calare il sipario a partire da domani. Nel frattempo, la rincorsa continua. Non solo fra gli sfidanti in testa. A fondo classifica si scalda la sfida tra chi spera di agguantare quel 3% che, così dice il Rosatellum, permette alle liste di eleggere parlamentari. La sorpresa, qui, si chiama Italexit: il partito anti-establishment di Gianluigi Paragone aleggia intorno al 2,8%, dice Youtrend. Un altro colpo di scena che potrebbe riservare il foto-finish. 
 

Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 18:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA