M5S rimonta al Sud: ecco la strategia di Conte (che vuole spaventare centrodestra e centrosinistra)

Da Bari a Napoli, da Palermo a Reggio Calabria. Adesso l'avanzata di Conte e i Cinque Stelle (sulle ali del Reddito) impensierisce gli avversari. Che corrono ai ripari

Domenica 11 Settembre 2022 di Francesco Bechis
Movimento 5 Stelle in rimonta grazie ai voti del Sud: così Conte spaventa Centrodestra e Centrosinistra

Più che una discesa, una valanga. A sondaggi spenti e a due settimane dal voto si può già azzardare un bilancio: i Cinque Stelle sono (ancora una volta) la sorpresa delle elezioni. E se è vero che sarà difficile ripetere l'impresa - quel 32% che ha riversato uno tsunami grillino in Parlamento quattro anni fa - è anche vero che chi dava il Movimento guidatto da Giuseppe Conte in caduta libera si è dovuto ricredere.

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È una scalata contro i pronostici in cui la geografia conta, parecchio. Perché se al Nord e nelle grandi città industriali la competizione fra centrodestra e centrosinistra lascia poco spazio alle incursioni pentastellate, al Sud è tutta un'altra storia.

 

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Se i grillini sono rimontati in sella nel Meridione è grazie al loro più antico cavallo di battaglia: il Reddito di cittadinanza. Da Bari a Napoli, da Palermo a Reggio Calabria, Conte risale la china sventolando la bandiera più identitaria del Movimento.

Non facili stereotipi, ma la statistica spiega che al Sud la strategia è vincente. Secondo gli ultimi dati Inps, su 2 milioni e 400mila percettori in Italia, un milione e 700mila vive al Sud. 

Dopotutto è Conte a farne un vanto. Tanto che in agenda buona parte delle tappe meridionali del leader prevede un appuntamento fisso: «Incontro con i percettori del reddito». E da un comizio all'altro non mancano nomignoli affettuosi affibbiati da militanti e simpatizzanti all'ex premier che promette di difendere la misura assistenziale, «U' papà del reddito», gli ha urlato la folla nella recente visita a Palermo. 

Ma le carte nelle maniche di camicia dell'avvocato pugliese sono diverse. Oltre al Reddito, il programma per il Sud poggia sulle agevolazioni fiscali per chi assume in quelle regioni, la lotta alla criminalità organizzata. E ancora, il no all'autonomia differenziata targata Lega che sotto il Tevere è vista come fumo negli occhi. 

La fiducia, a via di Campo Marzio, va aumentando. Complici i bagni di folla di Conte nella campagna a Sud, con tanto di ritorno nella sua Volturara Appula, il paesino della Puglia di 400 anime che gli ha dato i natali. Al punto che tra i grillini c'è chi scommette che perfino la partita negli uninominali, da cui sembravano fuori, non è esclusa. Una decina di collegi al Sud - ne sono convinti - è contendibile. 

Insieme alla fiducia, cresce la preoccupazione di chi deve sfidare la corazzata pentastellata nel Meridione. Da una parte il campo progressista di Enrico Letta, che al Sud più che altrove rischia di pagare il divorzio con i grillini e infatti gioca in attacco. Proprio oggi il segretario dem ha lanciato la "Carta di Taranto" - affiancato da maggiorenti come Francesco Boccia e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. 

Dall'altra il centrodestra che in alcune regioni del Sud - specialmente in Basilicata, Sicilia e Campania - vanta una scia di successi passati. Che ora però non sono più scontati. Se in terra sicula la coalizione conservatrice può almeno tirare un sospiro di sollievo in vista delle regionali - dopo la rottura Pd-M5S il candidato unitario Renato Schifani sembra in netto vantaggio - nelle vecchie roccaforti l'avanzata grillina può creare problemi. Tanto più se si aggiunge - è il caso della Campania e del salernitano - la sfida di quel Terzo Polo che con il neo-acquisto Mara Carfagna, ex ministra e colonna azzurra, avrà voce in capitolo da quelle parti...

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA