Comizi finali blindati, contestazioni e rischio scontri. Viminale alle questure: «Potenziare i controlli»

Sfogo della leader FdI: «Il governo consente provocazioni che possono creare disordini»

Martedì 20 Settembre 2022 di Cristiana Mangani
Comizi finali blindati, contestazioni e rischio scontri. Viminale alle questure: «Potenziare i controlli»

Un giro di telefonate effettuate di prima mattina per allertare i questori delle grandi città: Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Palermo (dove oggi c’è la Meloni). Dal Dipartimento di pubblica sicurezza hanno chiesto che si facesse ancora di più per evitare episodi di intolleranze e proteste durante i comizi, soprattutto quelli più affollati e a rischio. Il Viminale ha risposto così alle sollecitazioni arrivate dalla leader FdI, riguardo alla richiesta di fare il possibile per intercettare «chi cerca l’incidente», durante le fasi finali della tornata elettorale. 

Elezioni, dimmi cosa voti e ti dirò se sei a rischio divorzio: la ricerca che analizza coppie, amore e politica

Nel colloquio avvenuto un paio di sere fa tra la parlamentare e la ministra Luciana Lamorgese, la titolare dell’Interno l’ha rassicurata. «La situazione è monitorata e sotto controllo sin dall’inizio della campagna elettorale», ha spiegato.

Finora le piazze non hanno fatto registrare particolari scossoni e l’ordine pubblico ha funzionato perfettamente. Pochissime le occasioni di tensione, certamente minori rispetto alla forte dialettica che sta caratterizzando la gara politica.

 

I RISCHI

C’è di vero, però, che la leader di FdI mostra una preoccupazione che non è certamente riferibile a quei pochi casi di intemperanza e proteste che si sono fatti sentire durante i suoi comizi. Probabilmente teme che, in occasione delle grandi adunate finali, qualcosa possa sfuggire al controllo e, come dice lei stessa, creare incidenti che vanifichino il lavoro di queste settimane, nel caso in cui qualcuno dei suoi sostenitori reagisse più energicamente alle offese. «È ormai un dato di fatto il clima ostile intorno a Fratelli d’Italia dall’inizio della campagna elettorale - ha considerato l’onorevole -. Contestazioni nelle piazze, gazebo assaltati, minacce di morte brigatiste, odio a fiumi sui social, cosa altro dobbiamo aspettarci? È evidente che la situazione sta sfuggendo di mano al ministro dell’Interno Lamorgese».

Salvini: «La mia opinione su Putin è cambiata». Meloni: «Sintonia con Draghi? Coincidenze»

In realtà, il Viminale ha inviato da tempo la circolare con la quale sono state fissate le regole per il periodo elettorale. E ieri ha fatto anche una integrazione di raccomandazioni a firma del capo di Gabinetto, Bruno Frattasi. Ribadisce il prefetto che già in precedenti circolari è stata richiamata l’attenzione «in ordine all’esigenza di adottare le opportune iniziative finalizzate ad assicurare un clima scevro da tensioni e la generale tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in vista dell’importante appuntamento elettorale». Ma che, considerato l’aumento, in questi mesi, della tensione sociale, e davanti all’alert sollevato dall’intelligence riguardo a realtà che si agitano e che vengono monitorate proprio in vista dei comizi finali, è necessario ancora di più una intensificazione delle attività già avviate. Proprio «per garantire lo svolgersi delle iniziative di propaganda elettorale e dei comizi in condizioni di corretto confronto e senza alcuna turbativa». 

Bonus 200 euro per gli autonomi slitta: il pagamento arriverà solo a novembre

Viene richiesto anche che si proceda all’interno dei Comitati provinciali per l’Ordine e la sicurezza «a uno scrupoloso monitoraggio delle iniziative politiche che si terranno in ambito locale». «Non sfugge - viene evidenziato nella circolare - la rilevanza di un’attenta osservazione del web allo scopo di intercettare l’organizzazione di attività prodromiche, in particolare da parte di gruppi o soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico, che utilizzano spesso i canali social per un più forte richiamo a una platea indistinta di potenziali destinatari».

TELEGRAM E SOCIAL

Insomma, vanno tenuti d’occhio, «e valutato il pericolo di condotte aggressive e violente», i centri sociali, gli anarchici, il mondo antagonista, che stanno fissando appuntamenti sui canali social e telegram che, poi, non rispettano. E fanno quindi pensare che stiano organizzandosi diversamente. A questo scopo, la circolare chiede, quindi, di predisporre «adeguati servizi di osservazione e filtraggio, aventi lo scopo di individuare e isolare gruppi di violenti e facinorosi, intenzionati a porre in essere azioni illegali». Le Digos sono schierate sin dal primo momento, e gli ambienti più vivaci continuano a essere monitorati.

Renzi a Conte: «Sei un mezzo uomo, il tuo è un linguaggio da mafioso». Scontro sul reddito di cittadinanza

Tutto questo mentre la politica si agita oltre misura. E ogni schieramento lamenta rischi e minacce. «In nessuna democrazia evoluta l’unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di ministri, cariche istituzionali e grandi media - ha scritto ieri Giorgia Meloni su Facebook -. E, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il Governo consente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini, durante la campagna elettorale, nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceaușescu». E su Draghi: «Vuole un’Europa di serie A e di serie B».

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA