«Quella barriera degli Appennini da eliminare»

Domenica 11 Aprile 2021 di Marco Marsilio
«Quella barriera degli Appennini da eliminare»

Il Messaggero ha avuto il merito di aprire una riflessione sulla crisi delle regioni del Centro Italia ormai in atto da tempo.Condivido con Giorgia Meloni l’esigenza di stringere un patto strategico tra le regioni dell’Italia centrale e accolgo positivamente il fatto che, nel suo intervento, il Presidente della Regione Lazio proponga di considerare tra queste anche l’Abruzzo. L’Abruzzo, regione del Mezzogiorno per legami storici, è geograficamente al centro dell’Italia, e le condizioni socio-economiche la classificano “regione in transizione” secondo i parametri europei. Nello stesso tempo “meridionale” e “centrale”, l’Abruzzo può ben dirsi la “cerniera” che unisce lo Stivale. E se esiste una frattura tra il Nord e il Sud del Paese, questa è particolarmente profonda in Abruzzo: una carenza di infrastrutture trasversali da est a ovest che fanno degli Appennini una sorta di barriera naturale allo sviluppo, mentre sul lato adriatico manca anche una sufficiente connessione tra nord e sud. Basta guardare la piantina delle Reti Ten-T e si vede proprio questo “scavo” all’altezza dell’Abruzzo, in cui i corridoi europei della mobilità quasi gli girano intorno senza mai attraversarlo. E’ il motivo per cui ho posto la questione delle infrastrutture come priorità del mio mandato e, in particolare per i collegamenti trasversali, siamo già al lavoro con il Lazio sulla linea ferroviaria Roma-Pescara e sulle autostrade che uniscono le nostre due regioni. Il potenziamento della ferrovia Roma-Pescara significa anche collegare Civitavecchia a Ortona per dare sostanza a un corridoio mediterraneo da riconoscere anche a livello comunitario, progetto che nel Recovery Plan viene finanziato solo per il 10%. Ho chiesto al Ministro Giovannini garanzie sulla copertura dell’intero intervento, inserendolo nel contratto di programma con Rfi e sono certo che l’impegno verrà onorato. Nei prossimi giorni presenteremo il progetto di Anas per il raddoppio della Avezzano-Sora, altra importante arteria che collega Lazio, Abruzzo e Campania tramite Cassino, contando su altrettanto impegno nel tratto laziale. Con i miei colleghi Zingaretti e Acquaroli ho chiesto che l’Anas e il ministero finanzino gli interventi per completare il quinto lotto della Amatrice-L’Aquila e la Pedemontana Ascoli-Teramo. Con le Marche ci unisce il tema della realizzazione della terza corsia dell’A14, del potenziamento dei porti (posti sotto la stessa Autorità portuale) e dell’alta velocità ferroviaria. Con l’Umbria e il Lazio abbiamo chiesto di finanziare la trasformazione a idrogeno della linea ferroviaria che da Sansepolcro giunge a Sulmona via Terni, Rieti e L’Aquila, oltre a condividere un’avanzata progettazione europea sulle Hydrogen Valley che mette insieme il Porto di Civitavecchia, le acciaierie di Terni e il bacino sciistico-montano dell’Altopiano delle Rocche, progetto di cui la Regione Abruzzo è coordinatrice. E, restando sul tema dei collegamenti su rotaia, è tempo di assumere decisioni per realizzare un collegamento diretto tra Roma e L’Aquila lungo una direttrice che coinvolga anche Ascoli lungo la Salaria. La qualità e la velocità dei collegamenti con la Capitale candiderebbero l’aeroporto d’Abruzzo a essere di fatto il terzo scalo di Roma.
Per quanto richiamato, sono convinto che sia necessaria una collaborazione sempre più stretta con le Regioni dell’Italia centrale, alle quali l’Abruzzo è naturalmente, economicamente, strutturalmente legato.

Molto più di quanto non lo sia con le altre Regioni del Mezzogiorno con le quali condivide il collegio elettorale europeo e la rappresentanza parlamentare a Bruxelles.


*Governatore dell’Abruzzo

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 00:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA