Reperibilità e diritto alla disconnessione: come cambiano le ferie

Venerdì 5 Agosto 2022
Reperibilità e diritto alla disconnessione: come cambiano le ferie

Secondo un’analisi condotta da Reverse, azienda internazionale di headhunting e risorse umane, il 50% degli intervistati dichiara di vivere serenamente il rapporto con i superiori nella gestione delle ferie e quasi il 51% afferma di rimanere parzialmente reperibile per propria scelta

Alessandro Raguseo, Ceo e Founder di Reverse, azienda internazionale di headhunting e risorse umane: “La strategia vincente non è quella in cui è il datore di lavoro a stabilire quando devi essere operativo e quando devi staccare, ma è quella in cui è il dipendente a gestire in autonomia il proprio lavoro e il proprio riposo”.

“Il fatto che questa tematica sia ancora di estrema attualità testimonia il fatto che in Italia siamo ancora lontani da una logica di lavoro per obiettivi e non per ore lavorate – dichiara Alessandro Raguseo, Ceo e Founder di Reverse – eppure, a mio parere è questa la chiave per ottenere un bilanciamento reale tra vita professionale e vita privata e di conseguenza dipendenti più soddisfatti e quindi più produttivi”.

La legge 6 maggio 2021 n.61 sancisce il diritto alla disconnessione in Italia, e stabilisce che “è riconosciuto al lavoratore che svolge l’attività in modalità agile il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati.

L’esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi”.

“Sono assolutamente d’accordo con il diritto alla disconnessione, se pensiamo ad una concezione del lavoro come quella attuale in cui le ore lavorate superano di gran lunga quelle di riposo e in cui nel 40% dei casi il dipendente non ha libera scelta sui giorni e sulle ore in cui disconnettersi – prosegue Raguseo – quello che mi auguro, però, è che in futuro si possa fare un ulteriore passo in avanti, allontanandosi da una logica lavorativa di controllo verso una di fiducia in cui è il dipendente a decidere quando lavorare e quando riposare, seguendo l’esempio di alcune aziende americane che, proprio là negli USA dove le ferie sono non garantite e merce rara, hanno optato per un modello di giorni illimitati a discrezione del dipendente. In uno scenario del genere infatti il lavoratore garantirebbe più volentieri la propria reperibilità”.

“Sono fermamente convinto che il futuro del lavoro sia questo. Una gestione serena e di fiducia anche nella gestione del rapporto ferie/lavoro. In cui non ci sia più la battaglia tra chi “stacca completamente” e chi “rimane reperibile”, tra chi lavora più ore e chi ne lavora meno. Ma che ognuno gestisca in autonomia i propri task, i propri obiettivi e il proprio riposo. Con una possibile ricaduta positiva, aggiungo, sul fenomeno molto italiano dell’andare in ferie tutti insieme ad Agosto spendendo sensibilmente di più” – conclude Alessandro Raguseo.

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Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA