Occupazione, mille euro al mese di sussidio per chi perde il posto

Mercoledì 12 Marzo 2014 di Giusy Franzese
Occupazione, mille euro al mese di sussidio per chi perde il posto
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Da una parte il contratto unico di inserimento, dall’altra l’assegno universale per chi perde l’occupazione. Sono questi i due pilastri del nuovo mercato del lavoro targato Renzi. Le due novità principali del Jobs act - oltre al taglio del cuneo fiscale - che il premier presenterà oggi. In pratica si entra con un contratto più flessibile, di durata triennale, durante la quale si può essere licenziati - con l’erogazione di una indennità commisurata al periodo di lavoro - senza la tutela dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. E nel caso, si esce temporaneamente con il paracadute di una indennità che nel primo periodo sarà di circa 1.100-1.200 euro al mese, per poi man mano scendere. Senza più figli e figliastri. Potranno usufruire del sussidio anche i co.co.co. E nel frattempo verrà varato anche il nuovo codice del lavoro, che racchiude e semplifica tutta l’ampia normativa esistente, sarà avviato il progetto "Garanzia giovani" cofinanziato dall’Ue e partirà l’Agenzia federale di coordinamento dei centri per l’impiego. Ieri Renzi ha confermato (come anticipato da Il Messaggero) che lo strumento legislativo scelto è il disegno di legge delega. In più ci saranno alcune misure urgenti, come la semplificazione delle procedure burocratiche per l’apprendistato e meno vincoli per i contratti a termine.





COSTO ZERO

L’estensione del sussidio di disoccupazione ai collaboratori non dovrebbe comportare un costo aggiuntivo per lo Stato. Perché in un primo periodo di transizione verrebbero utilizzati gli stessi soldi attualmente impegnati (circa due miliardi e mezzo) per la cig in deroga, strumento che già la riforma Fornero prevedeva di eliminare (dal 2016) e che ora potrebbe vedere una morte anticipata a fine 2014. In pratica il sussidio universale - che a regime sarà tutto su base assicurativa e non a carico della fiscalità generale - andrebbe ad accorpare l’attuale Aspi, la mini-Aspi e la cig in deroga. Per usufruirne bisognerà aver lavorato minimo tre mesi. La durata sarà commisurata al periodo di lavoro (la metà) e sarà al massimo biennale. L’assegno all’inizio sarà uguale per tutti, ovvero 1.100-1.200 euro al mese, con importo decrescenti al passare dei mesi. Chi lo riceve deve essere disponibile a frequentare corsi di formazione e - se richiesti - a svolgere un tot di ore di lavori socialmente utili. Restano in piedi la cassa integrazione ordinaria e straordinaria (che già sono su base assicurativa).



Il governo sarebbe intenzionato a procedere anche con l’introduzione del contratto unico di inserimento a tutele crescenti. Resta l’apprendistato con meno vincoli. E per ora non dovrebbe essere messa in discussione il contratto a termine, che anzi gli imprenditori chiedono di semplificare (estendendo l’acausalità). Ai nastri di partenza la "Garanzia giovani": entro fine mese daranno firmate le convenzioni con le Regioni e il programma, che può contare nel biennio di una dote di 1,5 miliardi di euro e che si propone di offrire opportunità di inserimento nel mercato del lavoro per 900.000 under 25, sarà operativo.

Ultimo aggiornamento: 17:40

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