Tariffe autostradali, governo pronto a bloccare l'aumento di gennaio

Domenica 30 Dicembre 2018
Tariffe autostradali, governo pronto a bloccare l'aumento di gennaio
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ROMA -  Stop al rincaro dei pedaggi autostradali. A questo sta lavorando il governo dopo che nei giorni scorsi era circolata la notizia di un netto aumento con l'inizio del nuovo anno. «Aria di ottimismo al ministero dei Trasporti (Mit) per una sterilizzazione ormai giudicata certa degli aumenti delle tariffe su gran parte della rete autostradale», riferiscono fonti del Mit, spiegando che il blocco riguarderà anche Autostrade per l'Italia (rialzi stimati dello 0,8%) e soprattutto Strada dei Parchi (A24-A25, l'autostrada laziale e abruzzese che collega Roma a Pescara e Teramo passando per l'Aquila): per quest'ultima il congelamento del maxi-aumento ventilato (+19%) si sta rivelando problematico per un intoppo con l'Anas. Mentre per alcune concessionarie si arriverà a «ritocchi minimi». Con i gestori che hanno comunque assicurato che d'ora in poi sarà valutato in modo più puntuale (sul singolo anno anziché ogni cinque anni) il rapporto tra tariffe, andamento dei prezzi e investimenti. A Nordest - va ricordato - Autovie venete, in prima linea con i cantieri della terza corsia in pieno svoglimento, ha chiesto un rialzo dell'1,48%. Al momento, comunque, l'ufficialità dello stop ancora non c'è. Sembra che la ragione principale della mancata firma da parte del ministro Danilo Toninelli del rituale decreto di fine anno, sia il nodo della Strada dei Parchi: dopo l'incontro di mercoledì scorso tra la società della famiglia Toto, concessionario unico della suddetta autostrada, e il ministero che sembrava aver aperto le porte ad un accordo, è mancata la ratifica da parte dell'Anas, l'ente controllato dal ministero e che incassa (unica eccezione rispetto alle altre che versano direttamente al Mit) la concessione da Strada dei Parchi.
LO SCOGLIO In una missiva la società si appella a Toninelli, affinché eviti che Anas faccia ricadere sugli utenti dell'A24-A25 il costo di ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone di concessione, che devono essere sospese per consentire la sterilizzazione delle tariffe ed evitare il rincaro. Nella lettera l'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, spiega che era stato «raggiunto un accordo» con Anas per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 ma «la stessa ha aggiunto la pretesa di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112.000.000 di euro, un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale, come peraltro dal Mit indicato». Cosa «inaccettabile» e «frutto di un calcolo speculativo commendevole» per la concessionaria che invita dunque il ministro ad intervenire al più presto. «Per dimostrare la nostra totale disponibilità ad onorare gli impegni concordati, abbiamo trasmesso ad Anas ed al suo ministero i testi da noi già firmati di tali accordi in cui ci impegniamo a non applicare alcun aumento dei pedaggi su A24 e A25 sino al 31 marzo 2019 rispetto alle tariffe attualmente applicate», conclude Ramadori nella missiva.
Sempre in relazione a possibili rincari dei pedaggi, il Presidente della Valle d'Aosta, Antonio Fosson, ha scritto una lettera al ministro per chiedere che «non subiscano ulteriori aumenti per il prossimo anno». Infine la società autostradale Milano Serravalle-Milano Tangenziali ha deciso di sospendere fino al 31 gennaio l'adeguamento tariffario riconosciuto in sede ministeriale per il 2019. La sospensione - spiegano in Serravalle - deriva anche dalla «volontà di compensare, almeno in minima parte, i disagi arrecati all'utenza dalla chiusura parziale della Tangenziale Ovest di Milano, disposta per effettuare interventi di manutenzione straordinaria al viadotto di Rho».
 
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