Spending review, il piano Cottarelli:
5 miliardi di risparmi in 8 mesi

Martedì 18 Marzo 2014
Spending review, il piano Cottarelli: 5 miliardi di risparmi in 8 mesi
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Per gli ultimi otto mesi dell'anno pi o meno si arriva a 5 miliardi. Questo se si cominciasse da maggio. Prudenzialmente si pu contare su 3 miliardi. C'è un margine, tutto dipende dalle decisioni politiche che si prendono». Lo ha detto il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, illustrando che tra le varie cose prevede interventi sul pubblico impiego, sulle pensioni e anche sulle forze dell'ordine. Fonti di palazzo Chigi precisano tuttavia che il documento circolato finora è soltanto una delle bozze e non la versione definitiva del lavoro di Cottarelli.



Statali. Il coinvolgimento di 85.000 statali nei piani di spending review «è una prima stima di massima che va affinata in base alle effettive riforme che dovranno essere chiarite nel corso del 2014», ha detto Cottarelli.




Pensioni. Sulle pensioni quello del dossier presentato era «uno scenario illustrativo» che può essere «modulato secondo i parametri che si decidono». «Sono scelte politiche, si può anche decidere che non si devono toccare», ha detto Cottarelli che ha spiegato che per lo scenario sulle pensioni è stato preso a riferimento il reddito procapite italiano calcolato dall'Istat, pari a 26.000 euro. Il contributo previsto dal dossier messo a punto finora sarebbe quindi partito da «pochi euro al mese andando poi a crescere» in base al reddito. «Dipende dal tipo di scenario che si vuole avere, sono scelte politiche - ha evidenziato - si può anche decidere che non si devono toccare». In ogni caso, ha puntualizzato il commissario, «per gli scaglioni più bassi il contributo era molto basso», quindi anche «se si partisse da più in alto i risparmi non sarebbero compromessi». I risparmi previsti dalle pensioni «sono nell'ordine dell'1%, molto meno di quanto si risparmierebbe in altri settori. Per i costi della politica si parla di una riduzione dei costi del 10%», ha evidenziato spiegando che «sarebbe stato difficile ignorare un settore che vale 270 miliardi».



I tagli alle forze dell'ordine. «Sulle forze di polizia che esistano problemi di sovrapposizione e di coordinamento è abbastanza noto, che esistano margini di risparmio anche. Si sta parlando di piani di miglior coordinamento, compreso l'acquisto di beni e servizi. È un tema molto delicato: non si vuole ridurre il livello di sicurezza, è un'area in cui si parla di sinergie, spendendo di meno», ha sottolineato rispondendo alle polemiche nate intorno ai possibili tagli alle forze dell'ordine. «Per alcune riforme, quelle che io chiamo sinergie, come per le forze di polizia o per le centrali di acquisto, occorre partire subito in termini di definizione dei piani specifici anche se gli effetti si vedranno solo nel 2015. Nella mia agenda c'è la scadenza di metà settembre per la definizione dei piani strutturali», ha aggiunto.



Il sistema sanitario nazionale. «Mi è stato chiesto se il sistema sanitario nazionale è ancora sostenibile. Credo di sì, non è necessario un cambiamento radicale, non c'è da rivedere interamente il sistema», ha proseguito, spiegando che nel suo piano c'è «un'azione di risparmio e di efficientamento servizi». Le differenze a livello regionale spingono «verso la piena attuazione dei costi standard».




Documento definitivo con il Def. «I numeri sono aggiuntivi rispetto alla legge di stabilità», ha poi spiegato il commissario allla spending review. «Nel quadro emerso dalle legge di stabilità ci sono i famosi 500 milioni trovati con tagli lineari a gennaio e che potrebbero essere evitati se si ricorresse a tagli di spesa». Il documento definitivo sulla spending review sarà presentato «con il Def», ha aggiunto. Al Comitato interministeriale «ho ricevuto suggerimenti per approfondire alcune aree, sto lavorando per questo, c'è ancora un po' di tempo».
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 08:49

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