Visco: «Non avevo poteri
per rimuovere i vertici»

Lunedì 21 Dicembre 2015 di Giusy Franzese
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco
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ROMA - Si irrigidisce solo in un momento: quando l'intervistatore gli chiede se è vero che l'altro giorno durante l'incontro con il Capo dello Stato avesse offerto le sue dimissioni. «È falso, totalmente falso. Sono ricostruzioni fantasiose» scandisce. Per il resto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, di fronte a Fabio Fazio negli studi televisivi Rai della trasmissione “Che tempo che fa”, ostenta tranquillità. Risponde a tutto, sempre con il sorriso sulle labbra. L'immagine che vuole trasmettere - è chiaro - è che l'istituzione da lui guidata, nella vicenda delle quattro banche commissariate con tanto di risparmi volatilizzati per chi aveva investito nelle ormai famose obbligazioni subordinate, ha fatto tutto quello che poteva fare. Nulla da rimproverarsi.

Non dice proprio così il governatore, ma questo è il senso di tutte le sue affermazioni: «Banca d'Italia è una istituzione molto seria»; «facciamo continuamente ispezioni nelle banche»; «prima del 2014 non c'erano le condizioni per commissariare Banca Etruria»; «i poteri di Bankitalia sono ben definiti, fino a quest'anno non poteva rimuovere gli amministratori di una banca prima del commissariamento». E con il governo, che ha affidato a Raffaele Cantone la delicata funzione di decidere quanti e quali risparmiatori hanno diritto a recuperare almeno parzialmente quanto perso, non c'è nessun contrasto: «Non ho parlato con il presidente del Consiglio. Ma come ci siamo detti con Raffaele Cantone venerdì scorso, Bankitalia è pronta a collaborare».

Come era ovvio che fosse, Visco difende a spada tratta l'operato dall'istituzione da lui presieduta. Non entra nel merito dell'attività dell'altra istituzione finita sul banco degli imputati: «Consob è stata informata e ha preso le iniziative che ha ritenuto giusto prendere». In ogni caso - chiarisce - non è vero quello che hanno scritto i giornali: «Non ci sono state vendite di obbligazioni subordinate dopo il 2013 in nessuna delle 4 banche. Assolutamente». Precisa: «Non ho detto (nell'intervista a un quotidiano,ndr) chi ha sbagliato pagherà. Ho detto “spero che se c'è qualcuno che ha sbagliato paghi”». La palla passa alla magistratura.

LE NUOVE REGOLE
Il messaggio che Visco vuole mandare agli italiani è rassicurarli che il sistema funziona, chi deve fare i controlli li fa, «i risparmi sono al sicuro». Nonostante ciò, qualche rischio anche per il prossimo futuro c'è: «Ci sono banche che devono mettere a posto la loro struttura organizzativa, devono fare attenzione ai crediti deteriorati, alzare il capitale, se non ce la fanno devono essere acquistate». Si tratta di istituti «piccoli, che noi ispezioniamo continuamente» sottolinea. Le nuove regole europee impongono dei cambiamenti, sono regole che hanno «delle ragioni» ma Visco ribadisce di non condividerne la retroattività. E a questo proposito invita il governo «a lavorare assieme per capire come affrontare le crisi bancarie future».
I risparmiatori, a loro volta, però devono stare attenti: è buona regola diversificare gli investimenti, ricorda, perché «mettendo le uova in un paniere solo, se il paniere cade si rompono tutte».
Ultimo aggiornamento: 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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