Blitz grillino sul reddito di cittadinanza: proposta col bollino Inps

Giovedì 27 Settembre 2018 di Andrea Bassi
Blitz grillino sul reddito di cittadinanza: proposta col bollino Inps
Il Movimento Cinque Stelle tenta il blitz sul reddito di cittadinanza. I grillini, in pratica, avrebbero lavorato su due tavoli, uno ufficiale, con il ministero dell'Economia, e un altro riservato, sotto la regia del consigliere di Luigi Di Maio, Pasquale Tridico e con l'aiuto tecnico dell'Inps. Il testo definitivo di questo progetto, con i costi e tutte le simulazioni, secondo quanto trapela, potrebbe essere consegnato questa mattina alla squadra grillina del ministero dell'Economia, ossia la vice ministro Laura Castelli e il sottosegretario Alessio Villarosa, direttamente dal presidente dell'Inps Tito Boeri. Il testo conterrebbe alcune novità di rilievo.

La principale sarebbe l'innalzamento della «No tax area», dagli attuali 8.125 euro fino a 9.360 euro. Questo meccanismo serve ad evitare il rischio che chi incassa i 780 euro mensili, su una quota, seppur piccola, del reddito di cittadinanza, sia costretto a dover pagare delle imposte sui redditi. Il sussidio, insomma, sarà completamente «esentasse». Non è chiaro, a questo punto, quale sarà la sorte del progetto al quale gli stessi grillini stavano lavorando in collaborazione con il ministero del Tesoro. Anche in questo caso si trattava di una costruzione quasi ultimata.

Per settimane, tra i tecnici di Tria e i rappresentanti del Movimento, c'è stato un serrato confronto per definire le platee alle quali concedere il sussidio. Si era, per esempio, stabilito, che l'accesso sarebbe stato riservato soltanto a coloro che sarebbero stati in grado di dimostrare la loro situazione di povertà, attraverso l'Isee, l'indicatore sintetico della situazione economica e patrimoniale, che non avrebbe dovuto superare i 7-8 mila euro. Così come era stato trovato un accordo sulla durata massima di tre anni del reddito, con una revoca anticipata nel caso in cui il percettore fosse uscito prima dalla situazione di povertà.

I LIMITI
Non solo. Sempre secondo la proposta condivisa, il reddito sarebbe andato soltanto agli italiani o agli stranieri che risiedono da almeno dieci anni nel Paese. A poche ore dall'approvazione del Def, insomma, sul tavolo del Tesoro arriverà una proposta della quale non si conoscono i costi. Secondo alcune fonti, dietro l'irrigidimento di Di Maio sul 2,4% di deficit, ci sarebbe proprio la necessità di coprire i costi del reddito di cittadinanza e delle pensioni di cittadinanza, ossia l'aumento degli assegni minimi a 780 euro.

LE ALTRE NOVITÀ
Intanto, ieri, il carnet delle misure da inserire nella prossima manovra, si è arricchito. A partire da un ristoro per i risparmiatori truffati dalle banche per i quali ci sarebbe un «tesoretto» da circa 1,5 miliardi di euro. Il tesoretto che, a quanto risulta, il M5S vorrebbe utilizzare per fare fronte ai risarcimenti è custodito al Mef ed alimentato dalle somme provenienti dai cosiddetti rapporti dormienti negli istituti di credito. La gestione dei questi fondi è appannaggio della Consap che raccoglie le domande di rimborso da parte degli eventuali aventi diritto.

Lo scorso anno il fondo del Mef aveva «in pancia» circa 1,3 miliardi e quest'anno, si stima, la cifra potrebbero essere arrivata ad almeno 1,5 miliardi. Ritorna poi, la lotteria sugli scontrini, in realtà già inserita nella passata manovra ma mai attuata. Ed ancora, Di Maio ha annunciato un taglio dell'Ires anche per le aziende verdi, quelle che cioè non inquinano, oltre al rinnovo degli ecobonus sulle ristrutturazioni edilizie e per l'adeguamento sismico, che resterebbe in vigore per un triennio, fino al 2021.
 
Ultimo aggiornamento: 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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