Decreto rilancio, per medici e infermieri premio di mille euro. Stallo sull'ecobonus

Lunedì 11 Maggio 2020 di Luca Cifoni
Decreto rilancio, per medici e infermieri premio di mille euro. Stallo sull'ecobonus

ROMA Ancora la sanità protagonista dei provvedimenti economici del governo, e non potrebbe essere diversamente visto che la crisi economica senza precedenti nasce da una gravissima crisi sanitaria. Dopo gli stanziamenti già approvati con i precedenti decreti, l’intervento ora punta a dare un sostegno diretto a chi ha lavorato in prima fila nell’emergenza: medici, infermieri e tecnici. In particolare è prevista per le Regioni, che sono i datori di lavoro di tutte queste persone, la possibilità di incrementare i fondi della contrattazione integrativa per riconoscere al personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale direttamente impiegato per fronteggiare l’epidemia, un premio commisurato al servizio effettivamente prestato nel corso dello stato di emergenza. L’importo potrà arrivare fino a 1.000 euro. 

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Un’altra misura riguarda una carenza storica del servizio sanitario, che si è manifestata in forma ancora più evidente in questa emergenza: quella di infermieri. Per rafforzarne la presenza sul territorio c’è il via libera a contratti temporanei di collaborazione e soprattutto all’assunzione a tempo indeterminato di nuovi professionisti fino a un massimo di 8 ogni 50 mila abitanti, quindi circa 10 mila.
Da definire ancora il capitolo ecobonus: l’agevolazione dovrebbe essere portata al 110 per cento della spesa sostenuta per riqualificazione energetica, prevenzione anti-sismica e interventi connessi alla stessa emergenza virus. Ma questi interventi - questo il nodo da sciogliere - potrebbero essere richiesti congiuntamente (almeno i primi due), limitando l’utilizzabilità dello strumento.

Povertà
Rem, due rate da 400 euro

Due quote da quattrocento euro, che possono aumentare in base alla composizione del nucleo familiare fino a un massimo di 800 ciascuna. È l’importo del reddito di emergenza (Rem) così come fissato nell’ultima versione del decreto rilancio. Spetta ai nuclei familiari che hanno un patrimonio mobiliare non superiore ai 10 mila euro (incrementati di 5.000 per ogni componente aggiuntivo fino ad un massimo di 20 mila euro), un indicatore di situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 15 mila euro e un reddito familiare non superiore all’importo stesso del Rem. Il sussidio è destinato alle persone non raggiunte da altre forme di sostegno ed è incompatibile con la percezione di una pensione (escluso l’assegno di invalidità) o del reddito di cittadinanza.

Domestici
Bonus alle colf non conviventi

Il sussidio destinato ai lavoratori domestici verrà erogato in due rate di 550 euro. L’obiettivo è sostenere colf e badanti che nel corso dell’emergenza sanitaria hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro ed una perdita di reddito. Tuttavia nel testo non è indicata una specifica forma di verifica di questa situazione. La condizione specificata è che il contratto di lavoro abbia una durata superiore alle 10 ore. Sono esclusi dal beneficio i lavoratori domestici conviventi con il datore di lavoro (che si ritiene non siano stati danneggiati) ed inoltre quelli titolari di reddito di pensione o altro reddito da lavoro dipendente. La richiesta va presentata all’Inps anche tramite gli istituti di patronato. Ci sarà un limite di spesa complessivo. 

Congedi
Extrapermessi e centri estivi

In arrivo 150 milioni per potenziare i centri estivi e contrastare la povertà educativa. Le risorse sono destinate ai Comuni per rafforzare, anche in collaborazione con istituti privati, centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo. Si tratta di servizi a supporto delle famiglie rivolti ai bambini e ai ragazzi tra i 3 e i 14 anni. Il 10% dei fondi finanzierà di progetti mirati per contrastare la povertà educativa nella fase di emergenza. Per pagare il centro estivo si potrà anche utilizzare il bonus baby-sitter raddoppiato a 1.200 euro. Viene poi estesa al 30 settembre la possibilità per il genitore lavoratore di usufruire di un congedo straordinario per i figli rimasti a casa con le scuole chiuse.

Ammortizzatori
Per la Cig i tempi saranno rapidi

La possibilità di fruire della cassa integrazione sia ordinaria sia in deroga, in corrispondenza con l’emergenza Covid, è prolungata di altre nove settimane. L’ulteriore periodo però potrà essere fruito con limitazioni temporali: in particolare le ultime quattro dovranno collocarsi nei mesi di settembre e ottobre. Altre norme puntano alla semplificazione delle procedure, che si sono dimostrate finora molto lente soprattutto per la cassa in deroga. Nello specifico i datori di lavoro che non anticipano i relativi trattamenti, potranno fare richiesta di pagamento diretto della prestazione, con una procedura che garantisce l’erogazione al massimo entro il mese successivo all’avvio della sospensione del lavoro.

Due per mille
Per i partiti fondi in anticipo

I partiti si anticipano i fondi del 2 per mille (18 milioni in totale nel 2019). «In via straordinaria per l’anno 2020» è prevista l’erogazione a titolo di acconto entro il 31 agosto di una somma pari a quella erogata sempre come acconto nel 2019. Da quando nel 2014 è stato introdotto il nuovo sistema con il due per mille i contribuenti possono scegliere di finanziare un partito, destinando una quota delle loro tasse. La decisione di anticipare i fondi è stata presa, spiega il governo, per la situazione di emergenza. Quest’anno infatti i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi sono stati prorogati al 30 settembre. Un rinvio che rischiava di far slittare l’arrivo dei soldi ai partiti. O comunque di far arrivare un acconto più basso di quello dell’anno scorso. 

Mascherine
Iva sospesa, poi va al 5%

Niente Iva su mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione anti-Coronavirus nel 2020. Lo prevede la bozza, ancora suscettibile di modifiche, del dl Rinascita. Dal 2021 tutti questi prodotti avranno l’Iva agevolata al 5%. La norma vale anche per ventilatori polmonari per la terapia intensiva e una serie di altre strumentazioni e dispositivi medici come guanti, visiere camici, termometri. Iva azzerata anche sugli strumenti per la diagnostica, come i tamponi, e per le attrezzature degli ospedali da campo. Inoltre per garantire trasparenza sui prezzi i produttori di mascherine e altri dispositivi potrebbero essere tenuti ad indicare per i prodotti un prezzo massimo consigliato.

Banche/1
Procedure più veloci

Via a procedure accelerate per la i prestiti alle imprese garantiti dallo Stato. Il decreto prevede ora espressamente che la domanda di prestito con garanzia Sace o del Fondo Centrale delle Pmi sia accompagnata da un’autodichiarazione con una serie di informazioni, compresa la certificazione che i dati aziendali siano «veritieri e completi». Dunque imprese e partite Iva dichiarano, sotto la propria responsabilità, l’esistenza di alcuni elementi rilevanti ai per la concessione dei prestiti. E sono chiamate a rispondere penalmente in caso di dichiarazioni mendaci. In questo modo le banche sono sollevate da lunghe istruttorie nel caso di prestiti oltre 25.000 euro. Sarà Sace a verificare la veridicità delle dichiarazioni. Stretta, con pene più elevate, anche sul vincolo di destionazione.

Banche/2
Sostegno per miniacquisizioni

Due sostegni a favore del settore bancario. Il Mef può concedere per i prossimi sei mesi garanzia dello Stato fino al valore nominale di 15 miliardi su nuove passività degli istituti di credito. Dall’altro si prevedono una serie di aiuti - garanzie e misure fiscali - agli acquirenti di piccole banche sotto i 5 miliardi di attività che dovessero essere sottoposte, dopo l’entrata in vigore del decreto, a liquidazione coatta amministrativa, la stessa procedura concorsuale che fu applicata alle due banche venete, poi acquisite da Intesa SanPaolo. Si tratta di un sostegno pubblico fino a 100 milioni. Una delle forme previste, spiega la bozza, è la trasformazione in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate della banca posta in liquidazione e delle attività per imposte anticipate dell’acquirente. 

Spettacolo
Risorse dal Fus: anticipo dell’80%

Con il sipario calato da mesi le Fondazioni liriche italiane riceveranno dal Fondo unico per lo spettacolo ( Fus) gli stessi finanziamenti del triennio 2017-2019: la quota per 2020 e 2021, è dunque «ripartita sulla base della media delle percentuali» dell’ultimo trienno. Per quest’anno invece per gli organismi finanziati a valere sul Fus per il triennio 2018-2020, diversi dalle fondazioni lirico-sinfoniche, spetta un anticipo del contributo pari all’80% dell’importo riconosciuto per l’anno 2019, come anticipato dal ministro Franceschini. Con uno o più decreti del Mibact saranno poi stabilite le modalità per l’erogazione della quota restante. Dopo il primo periodo di 9 settimane, gli organismi possono utilizzare le risorse anche per integrare le misure di sostegno del reddito dei propri dipendenti.

Bollette
Più leggere per le pmi
Fra le misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus inserite dal governo nel decreto rilancio c’è anche un intervento sulle bollette dell’energia elettrica per le imprese più piccole, le più colpite dalle restrizioni anti-contagio.

Arrivano infatti nuove risorse per permettere all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) di alleviare il peso delle quote fisse delle bollette elettriche in particolare in capo alle piccole attività produttive e commerciali, gravemente colpite dall’emergenza Covid-19. Nella bozza del provvedimento messo a punto dal governo, ancora in lavorazione, si prevede lo stanziamento di 600 milioni di euro per i mesi di aprile, maggio e giugno 2020.

Ultimo aggiornamento: 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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