Il ministro Poletti a SkyTG24: «La quattordicesima per un milione di italiani che non l'avevano»

Domenica 2 Ottobre 2016
Il ministro Poletti a SkyTG24: «La quattordicesima per un milione di italiani che non l'avevano»
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Il capitolo pensioni vedrà appostato nella prossima legge di Bilancio «poco meno di 2 miliardi» ma «poichè le misure sono strutturali ed ogni anno di ripetono, l'anno successivo ci saranno circa 2 miliardi e poi poco di più».
Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti rispondendo a le domande di Maria Latella durante «L'intervista» su Skytg24 «Queste sono le risorse - ha detto Poletti - e mettere 2 miliardi in un momenti in cui i conti vanno fatti attentamente è una scelta molto significativa». Il ministro ha quindi spiegato che entreranno subito nella legge le misure sulla 14/ma, sull'Ape e sulle ricongiunzioni dei contributi versati in vari enti. Il tema dei «giovani» e delle «carriere discontinue» così come quello delle lavoro di cura delle donne saranno affrontati successivamente.


Ammontano a «un milione di italiani» i pensionati che, con un assegno pari a 1,5-2 volte il minimo, non avevano la 14/ma e invece, in base alle novità in arrivo sulle pensioni, ora l'avranno. Per gli altri, al di sotto di questa soglia, che già ricevevano questo reddito, «l'incremento sarà attorno al 30%, anche se dobbiamo ancora fare un po' di lavoro per calcolarlo con precisione». Poletti ha spiegato che la misura «entrerà subito in legge di Bilancio, insieme all'Ape (la flessibilità in uscita, ndr) e alla ricongiunzione gratuita dei contributi. Quest'ultima era una cosa paradossale: un lavoratore che aveva prima lavorato nel primato e poi nel pubblico doveva pagare per ricongiungere le due posizioni. Abbiamo pensato che fosse una cosa ingiusta. Ora sarà gratuita e la pensione sarà costruita pro-quota in base alle diverse gestione. La misura guarda anche al futuro ai giovani, a chi deve fare tutti quegli spostamenti che oggi sono necessari per avere il lavoro».

Il ministero del Lavoro ha anche «avanzato alcune osservazioni rispetto al metodo» della riforma Boeri dell'Inps e ha «proposto cambiamenti e modifiche ai testi: in uno spirito di collaborazione tra istituzioni questi problemi di potranno risolvere». Poletti ha evidenziato che «non c'è critica all'impianto organizzativa ma le critiche sono rivolte solo ad alcune modalità di realizzazione e quindi sono risolvibili. Ne abbiamo discusso francamente con il presidente dell'Inps». Il ministro, che ha ricordato come la riforma «asciuga alcune poltrone e modifica alcuni assetti» non dovrebbe avere impatto sull'attuazione della novità pensionistiche in arrivo, come l'Ape. «Io penso che l'Inps sarà comunque in grado di fare bene il proprio lavoro, come ha sempre fatto attuando le decisioni prese dal parlamento».

«Le risposte da dare sono o un sì o un no. Si cambia o non si cambia. Non si può rimanere parzialmente incinta. Io sono per il sì perchè sono convinto che i cambiamenti della nuova costituzione sono quelli che servono al paese per avere una democrazia moderna, efficiente, e per affrontare le sfide che abbiamo davanti».  Poletti ha spiegato che «bisogna guardare il merito di quel che si propone. Abbiamo bisogno di cambiare l'impianto istituzionale. Con la tecnologia che viaggia veloce non possiamo avere due camere che si rimpallano le leggi per anni. Possibile che se un camion con trasporti speciali deve andare da Milano a Napoli deve chiedere il permesso alle singole regioni che attraversa? Noi pensiamo di gestire il futuro dell'Italia in queste condizioni?».

«No, non mi è piaciuta». Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti risponde secco ad una domanda di Maria Latella sulla campagna della ministro Lorenzin per il Fertility Day. «Occuparsi di questo tema era giusto e necessario - ha aggiunto - ma poi bisogna farlo con strumenti giusti e con i modi giusti».


 
Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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