Il pil torna positivo, non succedeva
dal 2011. Ma il commercio va male

Martedì 11 Marzo 2014
Il pil torna positivo, non succedeva dal 2011. Ma il commercio va male
Nel quarto trimestre del 2013 il pil tornato positivo dopo nove trimestri, cio oltre 2 anni. Come emerge, infatti, dal prospetto diffuso oggi dall'Istat, bisogna riandare al secondo trimestre del 2011 per rilevare un trimestre in crescita su base congiunturale.



La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita del pil: è stato nullo il contributo dei consumi delle famiglie e della spesa della Pubblica Amministrazione (PA), mentre quello degli investimenti fissi lordi è stato positivo per 0,1 punti. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente (-0,4 punti percentuali), mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo per 0,3 punti percentuali. Il valore aggiunto ha segnato una variazione congiunturale positiva nell'agricoltura (0,8%) e nell'industria in senso stretto (0,1%), nulla nei servizi e negativa (-0,7%) nelle costruzioni. In termini tendenziali, il valore aggiunto è diminuito in tutti i comparti ad eccezione dell'agricoltura.



Commercio Gli effetti devastanti del 2013 condizionano la partenza del 2014. Che, per commercio, turismo e intermediazione commerciale si rivela amara: secondo le rilevazioni dell'Osservatorio Confesercenti, tra gennaio e febbraio di quest'anno questi settori hanno registrato oltre 29.000 cessazioni per un saldo negativo finale di 17.723 unità. In totale le aperture nei tre comparti, infatti, sono state appena 11.413: il dato più basso, per quanto riguarda il primo bimestre, degli ultimi 40 anni. Va a Roma la maglia nera.
Ultimo aggiornamento: 19:31

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