Il petrolio scenderà a 60 dollari:
lo vuole l'Arabia Saudita

Giovedì 4 Dicembre 2014
Il petrolio scenderà a 60 dollari: lo vuole l'Arabia Saudita
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(Teleborsa) - Il recente crollo delle quotazioni del petrolio, che hanno perso oltre il 37% del valore in poco tempo, non è ancora giunto al capolinea. Parola di Ryad, che vede il greggio a livelli ben più bassi di quelli attuali ed al di sotto di quelli dello shale gas. Secondo alcune indiscrezioni rilanciate dall'agenzia internazionale Dow Jones, l'Arabia Saudita intende portare il barile di petrolio a 60 dollari, valore che si porrebbe al di sotto del costo di produzione dello shale gas americano (indicato in 65 dollari), rendendo più competitive le fonti tradizionali di estrazione. La grave crisi petrolifera, infatti, è stata causata da un eccesso di offerta riversatasi sul mercato, che ha di fatto spezzato il tradizionale oligopolio dell'OPEC. In questo quadro viene letta la decisione del cartello di mantenere ferma la produzione a 30 milioni di barili, dettata dalla constatazione che bisognasse intervenire sul prezzo per rendere le fonti storiche più competitive di quelle emergenti, ben più care e rese convenienti solo dall'ascesa del prezzo verso (e oltre) i 100 dollari. Nel frattempo, il petrolio Light Crude americano scambia stamattina a 67,79 dollari al barile, in leggero recupero (+0,61%) rispetto alla vigilia, mentre il Brent risale a 70,4 dollari (+0,7%).
Ultimo aggiornamento: 11:32

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