Padoan: piani comuni per la crescita con Merkel e Macron

Domenica 18 Giugno 2017
Padoan (LaPresse)
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La crescita italiana si consoliderà nei prossimi anni, quando si potranno sfruttare appieno le riforme, intanto è «incoraggiante» e sarà sostenuta insieme con quella Europea dalle politiche comuni di Germania, Francia e Italia che i capi di governo e i ministri dell'Economia intendono portare aventi. Mostra fiducia Pier Carlo Padoan e ribadisce ancora una volta che il peggio per le banche italiane «è alle nostre spalle».

Sarà evitato il bail in per gli istituti veneti e per tutte le situazioni di crisi del sistema creditizio a cui si spera a breve di trovare una soluzione. Così come per Alitalia, auspica Padoan, per «vedere volare ancora gli aerei della compagnia». «Salvare le banche - spiega il responsabile dei conti italiani - non significa salvare i banchieri, ma i risparmiatori. Ci sono casi di cattiva gestione. Quello che si sta facendo è trovare soluzioni. Non ci sarà bail in».

Il ministro interviene a Bologna, all'iniziativa Repubblica delle Idee, per sottolineare che sulla crescita «c'è un dialogo tra i capi di governo» delle tre principali economie dell'Europa «per portare avanti idee comuni sulla crescita». Ci sarà un incontro tra i «ministri economici di Francia, Germania e Italia per stabilire i punti di una agenda su politiche comuni di crescita» precisa Padoan aggiungendo come adesso sia fondamentale non fermare le riforme perché «alcuni a livello internazionale pensavano che nei tre anni di governo Renzi si fosse intrapreso un cammino, poi interrotto con la sconfitta al referendum. Ora - avverte - non rischiamo di dare il segnale che l'Italia continuerà a produrre poche riforme».

Anche perché adesso, a ridosso di un possibile ridimensionamento del quantitative easing della Bce bisogna prepararsi ad un mondo post-recessione. «Rimango ottimista - afferma Padoan - siamo un grande Paese. Tra pochi anni sarà il mondo della post-recessione e della ricollocazione delle risorse. E dobbiamo farci trovare pronti, andando avanti con le riforme» appunto. E «tra le tante da poter scegliere, sceglierei quella della pubblica amministrazione, quella 4.0», spiega il ministro, «ne vedremmo tutti gli effetti per l'economia e la vita dei cittadini». Si tratta infatti di un cambiamento «strutturale che dà impulso a tutte le altre riforme».

«Lo scenario del Qe si sta esaurendo - continua il ministro - È molto importante per un paese ad alto debito e dobbiamo prepararci.
Ma nel mondo dopo il Qe ci sarà più inflazione e questo è bene, più profitti. È un mondo diverso, non peggiore - rassicura Padoan - Poi noi dovremo essere attenti a rafforzare le nostre riforme e confermando la fiducia anche in periodo elettorale».
Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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