Si chiuderà con oltre un milione di adesioni la pace fiscale voluta dal governo gialloverde. Anche se, a 48 ore dalla scadenza dei termini per presentare le richieste di rottamazione ter e di saldo e stralcio delle minicartelle, si fa sempre più insistente la richiesta dei commercialisti di concedere una proroga, proprio alla luce dell' «eccesso di domande». Gli ultimi dati ufficiali dell'Agenzia della Riscossione, riferiti al 18 aprile scorso, parlavano di circa 870 mila richieste, ma negli ultimissimi giorni, nonostante le festività di Pasqua e i ponti di primavera, il numero sarebbe salito, tanto da far prospettare come bilancio finale circa 1,1 milioni di possibili adesioni.
Pace fiscale, scadenza il 30 aprile
Gli uffici hanno lavorato in queste ore a pieno ritmo e gli sportelli sono rimasti aperti anche di sabato.
«L'eccesso di domande ha creato una serie di problematiche. - spiega Marcella Caradonna presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili di Milano - La scadenza della pace fiscale si sovrappone a una molteplicità di altre scadenze che rischiamo di ingolfare il lavoro quindi confermiamo l'assoluta esigenza di una proroga». La decisione spetterà al governo. Più di una volta in passato è stato accordato uno slittamento dei termini, arrivato però di solito sempre all'ultimo istante, evitando così di scoraggiare le ultime richieste. Secondo i dati contenuti nel Def, le operazioni di rottamazione degli ultimi tre anni (comprese quindi anche le rate ancora in sospeso delle prime due definizioni agevolate) garantiranno nel 2019 incassi per 949 milioni, che saliranno a 1,5 miliardi nel 2020, 1,3 miliardi circa nel 2021, per sfiorare 1,7 miliardi nel 2022.
La rottamazione ter (di sanzioni e interessi) è partita a novembre scorso dopo il decreto fiscale di ottobre, mentre il saldo e stralcio delle cartelle, con il pagamento di un percentuale tra il 16 e il 35% dell'importo dovuto riservato ai contribuenti in situazione di grave e comprovata difficoltà economica, è entrato in vigore dal primo gennaio, perché contenuto nella legge di bilancio.