Milano-Cortina, quanto guadagnerà l'Italia con le Olimpiadi del 2026

Martedì 25 Giugno 2019 di Michele di Branco
Milano-Cortina, quanto guadagnerà l'Italia con le Olimpiadi del 2026
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Costi bassi, sostenibilità ambientale, nessuna cattedrale nel deserto (o nel ghiaccio, date le circostanze) e possibilità di ricadute positive per l'economia e per le casse dello Stato. Chi ha seguito il dossier racconta che ciò che ha convinto le istituzioni e la politica ad appoggiare il Coni e il suo presidente, Giovanni Malagò, verso il sogno di Milano-Cortina '26 sia stata la sobrietà del progetto. Non che gli investimenti siano light (si parla di 1,3 miliardi di euro, di cui 400 milioni a carico del Cio), ma nell'era delle analisi, talvolta un po' paranoiche, costi-benefici ha fatto breccia il miraggio di poter portare un contributo all'economia italiana in seria difficoltà. Secondo uno studio dell'Università la Sapienza di Roma, le Olimpiadi invernali produrranno una ricchezza cumulata di 2,3 miliardi nell'arco di tempo 2020-2028, con possibilità di ricavi che si estendono fino a 3 miliardi di euro, secondo un'analisi della Bocconi. A godere saranno soprattutto Milano (dove si insegue il miraggio di una Expo 2.0 condensata in 17 giorni) e la Lombardia, con un valore aggiunto di ulteriori 1,2 miliardi.

Ma anche la piccola Cortina, perla delle Dolomiti, che pure spicca nelle classifiche nazionali in fatto di ricchezza pro-capite, dovrebbe assicurarsi un extra-Pil di 200 milioni di euro. Peccato che Torino si sia tirata indietro, sospirano dal quartier generale olimpico. Anche così, le cose dovrebbero funzionare. L'indagine firmata da La Sapienza garantisce che le uscite dell'Amministrazione Centrale saranno compensate dagli introiti diretti e indiretti connessi alle attività sviluppate attorno ai Giochi.

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GLI EFFETTI
Nel dettaglio, le spese dello Stato corrispondono a 415 milioni di euro, 402 dei quali per la sicurezza, ma le maggiori entrate fiscali sono stimate in 601,9 milioni. Di fatto ci sarà un saldo positivo di 186,9 milioni. Quanto all'impatto sul lavoro (i sindacati, Cgil in testa hanno espresso soddisfazione per il verdetto di Losanna), tra il 2020 e il 2028, si rilevano variazioni positive sostanziali dell'occupazione: il picco massimo si registra alla fine del 2026 con un aumento di oltre 8.500 unità di lavoro a tempo pieno. Mentre, comprensibilmente, l'impatto positivo tende ad affievolirsi progressivamente nei due anni successivi alla chiusura della manifestazione. Ancor più nello specifico, rispetto al tendenziale, l'organizzazione delle Olimpiadi produce un aumento medio di circa 5.500 unità di lavoro equivalenti a tempo pieno. Gli investimenti previsti sono pari a circa 346 milioni per la realizzazione dei villaggi olimpici e dei media center, nonché per gli interventi specifici su impianti sportivi esistenti e la realizzazione di nuovi impianti.
 
 


A SEGNO
Ed è soprattutto su questo punto che il Coni ha puntato per andare a segno. Il 93% delle 14 sedi di gara è già esistente (10, di cui 4 saranno ristrutturate) o temporanea (3), solo una andrà costruita da zero. Si tratta del PalaItalia Santa Giulia (15mila spettatori) per l'hockey, destinato dopo i Giochi a diventare spazio polifunzionale. Ma i soldi per la realizzazione di questo impianto ce li metteranno i privati. Il dossier del Coni, tra l'altro, stima incassi dagli sponsor per 415 milioni di euro. Altri 234 milioni dovrebbe fruttare la vendita dei biglietti, mentre qualche decina di milioni verrà ricavata dalla cessione della licenza per le scommesse. E infine l'ambiente. I Giochi 2026 puntano anche alla sostenibilità, con l'impegno a riciclare il 100% dei rifiuti urbani e l'80% degli imballaggi e l'utilizzo di pannelli solari per l'alimentazione degli impianti per la neve artificiale.
 

Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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