Incentivi per l'auto: bonus di 5.000 euro
per le elettriche e le ibride plug-in

Venerdì 15 Marzo 2013 di Giampiero Bottino
Da sinistra in senso antiorario: la Smart, la Renault Fluence e la Nissan Leaf, tutte elettriche

MILANO - Nella fascia pi ristretta delle vetture beneficiate dai nuovi incentivi pubblici il gas esce di scena: il carburante ecologico di oggi lascia il posto alle alimentazioni del futuro, e cio l'elettrico puro o l'ibrido plug-in. Sono queste le uniche tecnologie che allo stato dell'arte possono spartirsi i 5 milioni dei bonus stanziati per favorire la diffusione delle auto che emettono fino a 50 g/km di CO2. Di fatto anche se non lo esplicita, la normativa mette in pratica fuori gioco la clientela privata, generalmente lontana sia dal plug-in che sta muovendo in primi passi, sia dall'elettrico ancora frenato da prezzi che l'incentivo del 20% (con un tetto di 5.000 euro) non basta ad attenuare.

L'offerta. Basta dare un'occhiata ai listini degli 8 modelli delle due categorie disponibili in Italia per capire che i costi, le modalità e i tempi di ricarica rendono per ora queste vetture poco appetibili per il singolo cliente, mentre la complessità di gestione rende un parco di questo genere più adatto - anche per motivi d'immagine - alle flotte aziendali. Le 8 vetture a listino sono in realtà cinque, visto che ci troviamo di fronte ai «parti gemellari» che sotto badge diversi nascondono in realtà la stessa vettura.

I prezzi. È il caso della Chevrolet Volt e della Opel Ampera, 44.350 e 45.500 euro rispettivamente, nonché delle tre gemelle franco-giapponesi Citroën C-Zero (28.321 euro), Mitsubishi i-Miev (36.803) e Peugeot iOn (da 28.318 euro). Del club delle elettriche pure fanno parte anche la Nissan Leaf (38.500 euro) e la Renault Fluence (28.500), mentre la famiglia delle ibride plug-in, seppur destinata a prossimi ampliamenti per opera di vari marchi, è per ora limitata alla Prius, che nella versione 1.8 Active Plug-in costa 39.600 euro.

La spinta. Il provvedimento governativo nasce dall'esigenza di favorire lo svecchiamento di un parco circolante fin troppo anziano e di rendere un po' più pulita l'aria delle nostre città, mentre appare in secondo piano - anche alla luce della scarsità delle risorse - l'obiettivo di dare un po' di respiro a un settore, quello dell'auto, che è davvero in grande affanno. Se la priorità è quella ambientale e il criterio di valutazione sono le emissioni di CO2, suscita comunque qualche perplessità la scelta di escludere dai bonus i più evoluti ed efficienti motori convenzionali - sia benzina che diesel - che sono spesso in grado di garantire livelli di emissioni largamente inferiori ai limiti previsti dal provvedimento governativo.

Il mercato. La nuova stagione d'incentivi parte in un momento difficilissimo per il mercato nel suo complesso, ma molto propizio per le alimentazioni alternative che - probabilmente per gli alti prezzi del petrolio più che per il decollo di una diffusa coscienza ecologica - manifestano numeri in costante progresso. Nel primo bimestre di quest'anno, ad esempio, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a fronte del forte calo dei carburanti tradizionali (gasolio -20%, benzina -27) sono cresciuti il metano (del 23%), il Gpl (+63%) e in misura ancor più rilevante le ibride, aumentate del 170%. È un trend che conferma il consuntivo con cui si era chiuso il 2012: -23% il gasolio, -32% la benzina, +40 il metano, +31 l'ibrido e addirittura + 129% il metano. Data l'esiguità dei numeri appaiono invece relativamente significative le oscillazione nelle vendite di auto elettriche: sia la forte crescita (70%, ma a sole 520 unità vendute) dell'intero 2012, sia il -53% di gennaio/febbraio.

Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci