Venetocentro, la ripresa corre più veloce: crescita del Pil del 5,6% superiore al resto del Paese. «Grazie al capitale umano»

Sabato 19 Giugno 2021 di Mattia Zanardo
Leopoldo Destro alla guida di Assindustria Venetocentro

TREVISO - Le imprese di Padova e Treviso vedono la ripresa e stanno correndo più di quelle di molti altri territori. Hanno davanti, però, come il resto del Paese una serie di sfide. È comunque un quadro di moderato ottimismo quello che emerge dall'assemblea di Assindustria Venetocentro, tenutasi ieri in forma privata, con la partecipazione fisica dei soli componenti del Consiglio generale e degli altri titolari di incarichi, mentre i soci erano collegati in videoconferenza.

Oltre ad approvare il bilancio e la relazione di attività, l'assise è stata l'occasione per fare il punto del quadro economico attuale e del prossimo futuro, grazie anche agli interventi di alcuni esperti.


La ripresa, nelle due province, è iniziata, trainata da manifattura e investimenti e, con una crescita del Pil del 5,6% nel 2021, è prevista più rapida rispetto alla media italiana (più 4,8%). Non solo, comincia a mostrare anche i primi effetti positivi anche sulla domanda di lavoro, sia pur con differenze tra i settori: 15.230 le assunzioni programmate dalle aziende imprese a giugno (su 52.840 in tutto il Veneto), 36.670 nell'intero trimestre giugno-agosto, più di quelle registrate nel 2019. «Stiamo, finalmente, vedendo la fine di una lunga traversata nel deserto - ha sottolineato nel suo intervento il presidente Leopoldo Destro - che ha messo a dura prova la tenuta sociale ed economica del Paese. Abbiamo temuto che lo stop prolungato potesse ridimensionare il nostro sistema produttivo e la presenza italiana nelle filiere internazionali. Oggi possiamo dire, con orgoglio, che le nostre imprese hanno retto l'urto, hanno reagito e sono di nuovo impegnate a scalare le classifiche mondiali dell'export, a investire pensando al futuro e puntando sulla risorsa più importante: il capitale umano. Così come l'ha fatto quella parte della PA - sanità, scuola, pubblica sicurezza, enti locali - che ha saputo sacrificarsi e assicurare le funzioni fondamentali dello Stato».


Al di là delle differenze tra settori, resta lo scoglio della difficoltà a trovare le figure professionali ricercate: in particolare ingegneri, chimici, informatici ed altri profili tecnici risultano di difficile se non impossibile reclutamento al 60%. Non a caso, gli industriali patavin-trevigiani mettono in cima alle priorità la promozione della crescita del capitale umano del territorio, rafforzando la collaborazione tra mondo dell'impresa e dell'istruzione, dalla scuola dell'obbligo all'università. «La pandemia ha fatto emergere con grande forza il disallineamento di domanda e offerta: con il Pnrr diventano più che mai centrali le competenze, in particolare digitali e green. La sfida è costruire e valorizzare un capitale umano in grado di prendersi in carico tutte queste sfide e portarle ad esito positivo», ha ribadito Destro.


Altre linee guida: favorire la realizzazione di uno spazio metropolitano «che tenga in rete i territori di Padova, Treviso e Venezia-Rovigo» e possa così essere «più attrattivo per i giovani, la finanza, gli investimenti, la cultura e la vivibilità» e stimolare collaborazioni pubblico-privato in tema di infrastrutture, politiche demografiche, rigenerazione ambientale, modernizzazione della Pubblica amministrazione. Sul piano nazionale, è l'analisi del leader di Avc «abbiamo alla guida del Paese la figura più autorevole e credibile che potessimo esprimere. Credo che per la gestione di questa fase e, auspicabilmente, fino alla fine della legislatura, questa sia e rimanga la soluzione più utile per il Paese». E sul Pnrr ha ricordato: «Non è solo ingenti risorse economiche ma è, soprattutto, la sfida e il vincolo a portare a termine le riforme di cui c'è bisogno. Non c'è Recovery senza capitale umano e conoscenza».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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