Coronavirus Usa, 1.200 dollari arrivati all'85% degli americani: così funziona l'helicopter money di Trump

Mercoledì 13 Maggio 2020 di Roberta Amoruso
L'assegno ricevuto dagli americani

Immaginiamo di svegliarci una mattina e trovare sul nostro conto corrente tra 1.200 e 2.400 dollari, più 500 dollari per ogni figlio. Oppure di trovare nella posta tanto di assegno corrispondente. O ancora di essere sollecitati dal governo per inserire in fretta soltanto un numero di conto corrente - anche soltanto il nome per chi non ce l’ha - sul sito dellAgenzia delle Entrate guidata da Ernesto Ruffini per avere in fretta quanto promesso. Proprio così, basterebbe un click sul sito del cervellone che ha tutti i dati di reddito e tasse degli italiani per essere sicuri di avere il bonus anti-covid non ancora arrivato in automatico, se in Italia fosse stato utilizzato il modello americano.

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E sia chiaro, non si parla delle risorse messe a disposizione. Il "Care Acts" di Donald Trump vale in tutto 2.200 miliardi di dollari, una cifra impensabile per un Paese come l’Italia. Ma se dopo oltre tre mesi dalla dichiarazione di emergenza nel nostro Paese e circa 80 miliardi previsti finora per famiglie e imprese, soltanto una parte degli aiuti faticosamente varati dal governo sono arrivati a destinazione, evidentemente più di qualcosa non funziona nel modello italiano. E quando si va avanti da mesi tra Dpcm e decreti non si può dare nemmeno la colpa alla burocrazia. Un decreto può anche fissare la burocrazia di emergenza.



Ma vediamo come funziona l’Helicopter money di Trump? C’è un appello che circola da giorni tra il sito dell’Irs (Internal Revenue Service), l’Agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi americani, e i principali siti americani: «Non hai ancora ricevuto sul tuo conto corrente o a casa il bonus Coronavirus con tanto di firma di Donald Trump? Allora inserisci il tuo numero conto corrente sul sito dell’Irs, oppure se non ne hai uno o non hai avuto un reddito da sottoporre a tassazione negli ultimi due anni, devi solo inserire il tuo nome e il tuo Social Security number (una sorta di codice fiscale). Ma fallo entro la mezzanotte di mercoledì 13 maggio. Altrimenti potresti ricevere l’assegno, troppo tardi, anche a giugno». Un sistema semplice, non infallibile, visto che molti americani non hanno ancora ricevuto il famoso “stimulus check”. Ma finora sono già stati fatti 130 milioni di pagamenti diretti dal governo americano, di cui 20 milioni tramite assegno: in tutto 220 miliardi snocciolati in tre settimane, secondo i dati di inizio maggio all’85% degli aventi diritto. Andare sul sito dell’Irs Usa e cliccare sul “Get my payment” è un modo accelerare anche il resto, altri 20 milioni di versamenti che mancano.


In queste ore c’è anche chi ha scritto all’amministrazione Usa perché ha ricevuto due volte l’aiuto: direttamente sul conto corrente, ma anche a casa via posta. Oppure chi deve restituire un aiuto ricevuto per errore, perchè inviato a un parente deceduto di recente, magari dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi 2018. Infine, c’è chi si lamenta perché in base ai redditi 2018 avrebbe tutti i requisiti per avere il bonus, invece poiché nel 2019 ha ricevuto un bonus una tantum e si era affrettato a marzo a presentare la dichiarazione dei redditi, scadenza poi rinviata a luglio, ora si trova con un assegno di soli 200 dollari.

Chi ha diritto all’Helicopter money di Trump? L’assegno scatta in base al reddito.

L’hanno ricevuto i single che non hanno superato un reddito di 99.000 dollari, i capofamiglia con un figlio che non superano i 136.500 dollari, e le coppie sposate con figli che insieme non hanno superato un reddito di 198.000 dollari. Una soglia quest’ultima che sale per esempio a 218.000 in caso di famiglia con due figli. L’assegno è di 1.200 dollari a persona. Ma arriva a 2.400 in caso di coppia, più 500 dollari riconosciuti per ogni figlio. Attenzione, l’importo da pagare è ridotto di 5 dollari per ogni 100 dollari al di sopra di determinate soglie (75.000, 112.559 e 150.000 dollari). L’altra certezza è che gli assegni arrivati hanno e avranno ben scritto in calce il nome di Donald Trump. Il presidente Usa ha messo in conto anche un ritardo dell’invio, pur di far stampare il suo nome. E ora pensa già a un secondo assegno. Gli aiuti alle Pmi sono un capitolo a parte degli interventi voluti dal presidente Usa. L’intervento anti-crash per le piccole e medie imprese - chiamato Sba Ppp (Small business administration Paycheck protection program) - vale almeno 349 miliardi, e offre anche prestiti fino a 10 milioni a fondo perduto per le imprese anche con capitali esteri, a patto che si mantengono l’occupazione e i livelli salariali o se si riassumono velocemente i dipendenti licenziati. Più in generale, più si licenzia, più soldi bisognerà restituire. A gestire la distribuzione dei fondi, in questo caso, sono le banche. E persino per colossi come JPMorgan Chase, il primo ad attivarsi ad aprile, non è un affare facile da gestire. 

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA