Cessioni del credito bloccate? Unicedil firma l'accordo con Eni per agevolare le imprese

L’intesa permette alle imprese aderenti all’associazione nazionale serramentisti di cedere a ENI i propri crediti fiscali derivanti dall’ecobonus 50% e dal superbonus 110% “Serviva una soluzione urgente per liquidare i crediti fiscali delle aziende”, spiega il presidente Siervo

Venerdì 27 Maggio 2022
Cessioni del credito bloccate? Unicedil firma l'accordo con Eni per agevolare le imprese

Scongiurato un pericolo che, di settimana in settimana, sta mettendo in difficoltà le aziende che hanno lavorato con il superbonus 110% e l’ecobonus 50% e hanno acquisito i crediti fiscali derivati.

E’ stato infatti siglato un importante accordo quadro tra l’UNICEDIL, l’Associazione Nazionale dei Serramentisti ed ENI Plenitude Spa, che offre la possibilità alle imprese associate di cedere i propri crediti fiscali derivanti da ecobonus 50% e da superbonus 110% proprio all'Ente nazionale idrocarburi.

L’accordo va a colmare un’esigenza che negli ultimi tempi si è resa sempre più pressante: monetizzare quei crediti fiscali, di cui le aziende sono ormai colme, a causa delle difficoltà delle banche a farsene carico: “Quella attuale è una situazione preoccupante in cui rischiano di rimanere coinvolte quasi tutte le imprese del nostro settore che conta migliaia di addetti. Il rischio è quello di vanificare poi l’efficacia del sistema delle detrazioni fiscali in edilizia che è stato uno dei principali strumenti di ripresa economica”, sottolinea Francesco Siervo, Presidente di UNICEDIL, principale associazione nazionale del settore serramenti.

“Quello che non si comprende e che lascia perplessi, soprattutto in un momento in cui l’efficienza energetica risponde anche a cruciali motivazioni geo-politiche e di transizione ecologica, è l’atteggiamento del Governo che sembra quasi voglia disincentivare queste misure, nonostante con l’ultima legge di bilancio i benefici fiscali siano stati prorogati per i prossimi tre anni. Sul fronte ‘anti-frode’ poi, invece di apportare continuamente modifiche al già complicato meccanismo della cessione del credito, che ha generato solo confusione e incertezze, non sarebbe stato più opportuno rafforzare le azioni di verifica e di controllo?”.

Per sostenere il ciclo economico e finanziario delle proprie imprese associate, l’accordo tra UNICEDIL e ENI Plenitude permetterà alle imprese aderenti di continuare a sfruttare al massimo le potenzialità dei benefici derivanti dalle detrazioni fiscali, senza dover accedere al sistema bancario, ottenendo la liquidazione diretta del credito entro 45 giorni. Per ufficializzare la partnership, UNICEDIL ha organizzato degli appositi incontri online che stanno coinvolgendo l’intera base associativa, composta ad oggi da circa 400 imprese della filiera del serramento, distribuite su tutto il territorio nazionale. “Pensiamo che il mondo dell’associazionismo deve dare risposte concrete ad un mercato dell’edilizia che, in questa situazione di stallo, tra qualche mese rischia di implodere per eccesso di crediti fiscali e non solo...Per molte imprese il problema è duplice: da un lato hanno scarsa liquidità perché non riescono a monetizzare i vecchi crediti e corrono il serio rischio di non onorare i debiti nei confronti dei loro fornitori, dall’altro non potendo più fare lo sconto in fattura, fortemente richiesto dai consumatori per acquistare gli infissi, rischiano il blocco delle vendite. Questa iniziativa tende a sostenerle in un momento di oggettiva difficoltà”, dichiara Alessandro Guaglione Vicepresidente di UNICEDIL.

Le recenti dichiarazioni del premier Mario Draghi al Parlamento Europeo contro il Superbonus, non migliorano certo la situazione e le norme contro le multi-cessioni hanno indotto le banche a rinunciare o a ridurre drasticamente l’acquisto dei crediti da bonus fiscali, avendo raggiunto i limiti dei loro plafond. Questa situazione sta danneggiando tutta la filiera dell’edilizia e della serramentistica. Le imprese sono in estrema difficoltà e i lavori sui cantieri rallentano o si bloccano con il rischio per i committenti di perdere i benefici fiscali, soprattutto in caso di Superbonus. “L’auspicio è che il Governo prenda piena consapevolezza del pericolo –conclude Guaglione - perché se le aspettative di mercato diventano negative: i consumi si ridurranno e gli investimenti fatti dalle imprese rischiano di vanificarsi”.

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