Turismo, 23 milioni di italiani desiderosi di viaggiare ma la vacanza sarà "last minute"

Lunedì 16 Maggio 2022
Turismo, 23 milioni di italiani desiderosi di viaggiare ma la vacanza sarà "last minute"
(Teleborsa) - Torna la voglia di viaggiare degli italiani, grazie alle "vere" riaperture post-Covid, alla ripresa degli spostamenti in aereo senza Green Pass e senza tamponi, all'allentamento delle regole di soggiorno in alberghi e B&B. Ma nonostante sia passata la pandemia, resta alta l'incertezza delle famiglie a causa dell'inflazione e del caro energia, tanto che solo 4 italiani su 10 hanno già prenotato il viaggio. E ' quanto emerge dall'Osservatorio Confturismo.

L'indice di propensione al viaggio a fine aprile torna allo stesso livello pre-pandemia a 67 punti (su scala da 0 a 100), con 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 intenzionati a partire nel periodo estivo, anche se in uno scenario caratterizzato da una certa "volatilità". Infatti, solo 4 su 10 hanno già prenotato un viaggio, mentre per i restanti rimane per ora solo l'intenzione che probabilmente si tradurrà in prenotazione tardiva, se non addirittura "last minute".

"Le prospettive per l'estate sono positive anche se guerra, inflazione e caro energia preoccupano ancora fortemente. Per questo, le nuove misure di sostegno sono fondamentali anche per le imprese del turismo che è il settore da cui davvero può ripartire tutto il nostro sistema economico", commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

In cima alla classifica delle preferenze c'è il tradizionale mare, seguito dalla montagna e dall'esperienza culturale, in città e luoghi d'arte che includono i piccoli borghi. In aumento anche il "raggio degli spostamenti", che di norma è indice di una maggiore propensione alla spesa, ma l'85% degli italiani sceglierà mete nazionali (6 su 10 al di fuori della propria regione) mentre il restante 15% programma un viaggio all'estero (più di due terzi in Europa). Per la vacanza principale di almeno una settimana, la spesa in media è di 1.080 euro, che si riduce a poco più di 600 euro per i break di durata inferiore alla settimana.

Al posto della casa in affitto, che è andata fortissima durante la pandemia, c'è il grande ritorno dell'albergo: il 31% andrà in una struttura alberghiera e il 21% in case in affitto.








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