Termosifoni, taglio di un grado e impianti accesi 2 settimane in meno: le deroghe per asili, ospedali e piscine

Il Decreto del governo per i razionamenti: esenzioni per ospedali, scuole e piscine (ma non solo)

Venerdì 7 Ottobre 2022 di Michele Di Branco
Termosifoni, taglio di un grado e impanti accesi 2 settimane in meno: le deroghe per asili, ospedali e piscine

Taglio di un grado centigrado, impianti di riscaldamento ridotti di un’ora al giorno e stagione invernale accorciata di due settimane. Il governo ha stabilito il piano che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e i valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale, come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale che dovrebbe portare a tagliare quasi 7 miliardi di metri cubi di gas fra riscaldamento ed elettricità.

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E’ stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a firmare il decreto spiegando, appunto, che «il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di otto giorni la data di inizio e anticipando di sette la data di fine esercizio».  Inoltre, «i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di un grado centigrado».

Una cura tanto pesante quanto necessaria. Per la quale, peraltro, sono contemplate alcune eccezioni. 


Così, ad esempio, Palazzo Chigi ha previsto che in caso di situazioni climatiche particolarmente rigide, i sindaci, con proprio provvedimento motivato, potranno autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas “anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta”. Il provvedimento esclude dai sacrifici altre fasce sociali, sanitarie, economiche e ricreative. 


LE TAPPE
Sono infatti previste esenzioni per gli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili. Il decreto punta ovviamente a stringere i consumi, in tempi di particolare attenzione da parte del Paese alle scorte di gas, modificando le misure - stabilite dalla normativa - che di solito vengono applicate durante l’inverno. L’elemento centrale del provvedimento ministeriale è costituito dai 15 giorni in meno di accensione (il periodo preciso varia sulla base dei sei zone climatiche che ci sono Italia) e così Milano dove finora il periodo di accensione è stato dal 15 ottobre al 15 aprile potrebbe veder slittare l’avvio al 22 ottobre anticipando lo stop al 7 aprile.

IL CALENDARIO
A Roma, invece, che rientra nella zona climatica D, il periodo di accensione finora previsto è stato dal primo novembre al 15 aprile con 12 ore giornaliere. Per il prossimo autunno-inverno potrebbe cambiare ed essere compreso fra l’8 novembre e il 7 aprile e come per le altre zone con un’ora e un grado in meno al giorno. Al fine di agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini. La speranza del governo uscente è che il piano sia sufficiente. Ma non possono essere esclusi ulteriori giri di vite. «In caso di eventi di natura estrema (sabotaggio al gasdotto russo che viene dall’Ucraina o un inverno estremamente freddo), è chiaro che dobbiamo essere pronti a potenziare il piano di risparmi anche se mi rendo conto delle sofferenze enormi delle aziende e delle famiglie», ha avvertito alcuni giorni fa il ministro Cingolani.

 

Ultimo aggiornamento: 14:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA