ABANO TERME - La luce dopo il buio.
DATI CONFORTANTI
I dati di agosto sono confortanti: si è infatti tornati a livelli pre-Coronavirus. I numeri del primo semestre 2021 continuano però a presentare una doppia faccia: a fronte di un aumento degli arrivi nelle località termali venete del 38,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si registra infatti una perdita di visitatori del 55,4% a confronto con i primi sei mesi del 2019. Ma l'aumento delle presenze nel periodo estivo, con un livello di riempimento degli stabilimenti che ha superato l'80%, per segnare il tutto esaurito nei fine settimana, fa ben sperare per il futuro. «Sono certa che avremo un autunno fantastico ha dichiarato infatti Cristina Borile, albergatrice di Abano e vicepresidente del Gruppo Turismo Assindustria Venetocentro per il comparto euganeo -. Infatti, la maggior parte degli hotel, conclusa l'alta stagione di settembre-ottobre, non chiuderà prima delle festività di Natale ma continuerà a lavorare. Abbiamo riscontrato un grande ritorno dei francesi e una buona presenza degli svizzeri; un po' meno, al momento, per la Germania. E siamo certi che si rifaranno vivi anche gli ospiti russi, anche se non sappiamo ancora quando».
«In questi mesi difficili è intervenuto il vicepresidente di Federterme Marco Maggia, proprietario anch'egli di un hotel ad Abano la clientela italiana è stata la colonna portante dell'intero sistema. Che ora, grazie ai provvedimenti del governo, può rimettersi in moto completamente. Adesso tocca agli imprenditori fare la propria parte». Un ruolo fondamentale è affidato agli studi che validano l'efficacia delle cure, come sottolineato da Costanzo Jannotti Pecci, presidente della Forst (Fondazione per la ricerca scientifica e termale): «Possiamo vantare ben ottantacinque pubblicazioni scientifiche e finanziamo borse di studio per le scuole di specialità. E siamo stati presi a modello da molti paesi». Le chiusure hanno però depauperato le risorse professionali degli hotel. «La fascia che ha sofferto di più è stata quella degli stagionali ha affermato Marina Lalli, presidente di Federturismo -. Molti di loro se ne sono andati, cercando un nuovo lavoro. E parecchi sono stati costretti a ricorrere al reddito di cittadinanza».