Tasse, arriva il fattore figli: sconti e detrazioni per le famiglie numerose

Potrebbero essere reintrodotte le detrazioni per figli a carico, che fino al marzo dello scorso anno erano applicate indipendentemente dall’età della prole, con una formula decrescente

Mercoledì 12 Aprile 2023 di Luca Cifoni
Tasse, arriva il fattore figli: sconti e detrazioni per le famiglie numerose

Il fattore famiglia rientra nell’Irpef. Nel giorno in cui il governo ha approvato il Documento di economia e finanza, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato la scelta di «tutelare la natalità e le famiglie anche attraverso la riforma fiscale, che privilegerà i nuclei numerosi». Nei giorni scorsi segnali in questa direzione erano arrivati dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella.

E la stessa legge delega appena inviata alle Camere contiene un riferimento pur se di carattere generale, ai nuclei familiari.

I BENEFICI

Insomma se con la nascita dell’Assegno unico e universale le detrazioni per i figli erano state sostanzialmente rimosse dalla struttura dell’imposta sul reddito, con l’obiettivo di concentrare le relative risorse sul nuovo strumento, dal prossimo anno si dovrebbe assistere ad un ritorno degli aiuti nella dichiarazione dei redditi e nei cedolini degli stipendi. Aiuti che naturalmente si andrebbero a sommare ai benefici dell’Auu, la cui introduzione resta una riforma importante anche se da perfezionare ulteriormente.

Le misure specifiche devono essere ancora messe a punto. Ma per il momento pare destinato a restare sullo sfondo il modello di quoziente familiare alla francese, almeno nella sua forma vera e propria. Quel modello cioè che calcola l’imposta dovuta da un nucleo familiare sulla base dei suoi redditi complessivi e della composizione del nucleo stesso, definito con coefficienti variabili (1 per ciascuno dei genitori, 0,5 per i figli fino al secondo, ancora 1 per i successivi). In Italia l’applicazione del quoziente presenterebbe diversi problemi, a partire da uno di natura costituzionale: la Consulta ha stabilito in passato che nel nostro ordinamento il soggetto passivo dell’imposta sul reddito è il singolo cittadino e non un’entità collettiva come il nucleo familiare. Ma al di là di questo punto, si tratterebbe di un percorso complesso, mentre l’esecutivo vuole avviare già dal prossimo anno una revisione dell’Irpef incentrata sul passaggio da quattro a tre aliquote e sull’avvio della cancellazione di alcune delle numerosissime agevolazioni fiscali.

GLI STRUMENTI

Ecco quindi che un effetto simile può essere ottenuto con altri strumenti, e con un’intensità che naturalmente dipenderebbe dalle risorse disponibili. Potrebbero essere reintrodotte le detrazioni per figli a carico, che fino al marzo dello scorso anno erano applicate indipendentemente dall’età della prole, con una formula decrescente: in pratica lo sconto - diviso al 50 per cento tra i genitori - si riduceva fino ad esaurirsi ad un livello di reddito di 95 mila euro l’anno. Attualmente le detrazioni restano solo per i figli di età superiore a 21 anni, che non rientrano nell’Assegno unico. Per una piccola quota di famiglie che erano favorite da questa formula lo spostamento del beneficio delle detrazioni all’Auu ha comunque comportato una perdita complessiva.

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In alternativa c’è l’ipotesi di una detrazione fissa indipendentemente dal reddito, riconosciuta anche ai contribuenti più benestanti a fronte della funzione sociale della genitorialità: chiaramente l’importo avrebbe comunque un peso in proporzione maggiore per i nuclei con redditi relativamente maggiori. E siccome le variazioni tecniche possibili sono molte, lo sconto alle famiglie numerose potrebbe anche prendere la forma di una deduzione dal reddito invece che di una detrazione d’imposta.

L’ORIZZONTE

Al di là dei dettagli, l’obiettivo dichiarato da Giorgia Meloni e da Giancarlo Giorgetti è quello di contrastare la spirale di denatalità nel quale il nostro Paese è incastrato ormai da molti anni. Con l’ulteriore difficoltà che per incidere sui fenomeni demografici di lunga durata servono misure consolidate e stabili nel tempo: l’orizzonte è quello dei decenni.

Ultimo aggiornamento: 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA