Tasse, con il decreto Ristori quater rinvio dei pagamenti ad aprile. Ma solo per chi ha perso il 33% del fatturato

Giovedì 26 Novembre 2020 di Michele Di Branco
Tasse, con il decreto Ristori quater rinvio dei pagamenti ad aprile. Ma solo per chi ha perso il 33% del fatturato

Ristori e moratoria fiscale a maglie larghe. Il governo accelera sulla messa a punto del quarto decreto necessario a sostenere le attività produttive alle prese con le restrizioni anti Covid.

Oggi Camera e Senato sono chiamati ad approvare la richiesta di scostamento da 8 miliardi e, a stretto giro, il governo varerà il decreto quater.


Se, come probabile, l'esecutivo deciderà nel prossimo Dpcm di tenere gli impianti di sci chiusi, i ristori concessi con il decreto ristori-bis potrebbero essere ampliati per il settore del turismo invernale, ha spiegato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. In base ai codici Ateco, al momento skilift e seggiovie possono contare sul 200% di quanto ottenuto con il dl rilancio e i rifugi montani il 150%. Palazzo Chigi punta, appunto, a fare il massimo sforzo per accontentare la platea più ampia possibile di soggetti.

«L'intervento sulle tasse sarà molto largo» ha annunciato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, spiegando che «è percorribile, entro un quadro di sostenibilità economica, un ampliamento della moratoria fiscale, con il rinvio delle scadenze di fine anno che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente interessati dalle misure restrittive, e lo estenda a tutte le attività economiche che hanno subito cali rilevanti del fatturato».

E, in quest'ottica, Gualtieri ha aperto alla possibilità di concedere aiuti anche ad alcune categorie di professionisti, giudicando legittime le richieste di alcune forze di opposizione, Forza Italia in primis, proprio sul fronte del rinvio del pagamento delle tasse. Il governo punta a fare presto in modo da rinviare, tra l'altro, le imminenti scadenze fiscali del 30 novembre.

LA PLATEA


Il nuovo capitolo dei Ristori dovrebbe infatti ridisegnare il calendario fiscale spostando anche i versamenti di dicembre ad aprile e ampliando la platea dei beneficiari delle proroghe. Lo stop degli acconti Irpef, Ires, Irap del 30 novembre riguarderà tutte le partite Iva e le imprese fino a 50 milioni di fatturato che hanno subito perdite del volume d'affari del primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2019.

Con quali criteri verranno concesse queste moratorie? «Stiamo lavorando per rendere più ampia la platea di soggetti economici a cui venire incontro con il vasto pacchetto di proroghe fiscali in cantiere all'interno del Ristori quater. In tale direzione ha detto il relatore del Dl, Vincenzo Presutto stiamo valutando di assumere un calo di fatturato di almeno il 33% come parametro su cui basare sia la proroga della scadenza del 30 novembre per gli acconti Irpef-Ires-Irap, sia la proroga delle scadenze di dicembre legate all'Iva e ai contributi, sia la proroga dei versamenti della rata di dicembre della rottamazione ter e del saldo e stralcio».

Presutto che anche specificato che uniformare «il dato, senza differenziarlo, potrebbe essere un modo per ampliare la platea dei soggetti beneficiari delle proroghe e contemporaneamente per semplificare la vita agli intermediari. Allo stesso modo i nuovi termini per i versamenti potrebbero essere fissati ad aprile, con la concessione della possibilità di rateizzare anche in epoca successiva».


Dovrebbe entrare nel decreto anche la proroga delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio del 10 dicembre per la quale si stanno ancora stimando i costi. Con il provvedimento saranno inoltre sospesi i versamenti Iva, i contributi previdenziali e le ritenute fiscali dei dipendenti di metà dicembre e l'acconto annuale dell'Iva in scadenza il 27 dicembre. Per questi, però, il calcolo delle perdite sarà basato sul confronto solo tra novembre 2020 e lo stesso mese dell'anno precedente. Intanto l'Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che ammontano a 8,2 miliardi, a favore di 2,4 milioni di soggetti, i contributi a fondo perduto e i ristori erogati dall'Agenzia delle entrate. Nel dettaglio sono stati eseguiti 312 mila pagamenti di tutti i contributi automatici previsti dal decreto Ristori 1 del 28 ottobre 2020 per un importo di 1,6 miliardi di euro. A questi bonifici si aggiungono i 2,4 milioni di accrediti relativi al decreto Rilancio per un valore pari a 6,6 miliardi di euro.

Ultimo aggiornamento: 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA