Fisco, tempi dimezzati: dopo l'avviso, pagamenti entro 30 giorni. Cosa cambia dal 4/9

Il contribuente tornerà ad avere appena un mese di tempo e non più due per pagare le tasse

Giovedì 25 Agosto 2022 di Michele Di Branco
Fisco, tempi dimezzati: dopo l'avviso, pagamenti entro 30 giorni. Cosa cambia dal 4/9

La tregua fiscale torna dalle vacanze e riporta alla dura realtà gli italiani di ritorno dalle ferie. Dopo oltre tre mesi di sospensione, le regole sugli avvisi bonari inviati dall’Agenzia delle entrate ai contribuenti a seguito di un controllo formale sulle dichiarazioni dei redditi vengono riattivate.

Con un effetto piuttosto sgradevole per chi li riceve. 

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Fisco, pagamenti avvisi entro 30 giorni

In pratica, dal 4 settembre, la regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici sull’Irpef e sull’Iva deve avvenire entro 30 giorni (e non entro 60 come è stato stabilito dal governo a metà maggio) dal ricevimento della prima comunicazione o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito. Insomma, il contribuente tornerà ad avere appena un mese di tempo e non più due per pagare le tasse pagando dovute, gli interessi e la sanzione ridotta a 1/3 quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte. In caso di avviso telematico all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine per effettuare il pagamento e fruire della sanzione ridotta è di 90 giorni dalla trasmissione dell’avviso. Ovviamente, ci può difende nel caso in cui si sia convinti di aver versato le tasse correttamente ed in questo caso il contribuente può usufruire della medesima riduzione anche a seguito della rideterminazione da parte dell’ufficio della pretesa comunicata, qualora segnali, tempestivamente, la presenza di eventuali dati ed elementi non considerati o valutati erroneamente. In tal caso, per usufruire della riduzione della sanzione, deve versare le somme residue comunque entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione. Per le somme dovute sui redditi soggetti a tassazione separata non sono dovuti né interessi né sanzioni, se il pagamento avviene entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione o dalla data di rettifica della stessa, se corretta dall’ufficio. In caso di tardivo o mancato pagamento, sono dovute le sanzioni e gli interessi. La sanzione applicabile in caso di omesso o tardivo pagamento di imposte è ordinariamente pari al 30% ma viene ridotta alla metà (15%) se il versamento è effettuato con un ritardo non superiore a 90 giorni. Se si effettua il pagamento con ritardo inferiore a 15 giorni la sanzione è ulteriormente ridotta all’1% per ciascun giorno di ritardo. 

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Le conseguenze

Non pagare e non contestare mettendosi in una posizione di indifferenza nei confronti dell’avviso bonario non è affatto una buona idea. Trascorsi 90 giorni dall’invio della comunicazione, il fisco attiverà infatti il procedimento ordinario di riscossione per il recupero dell’imposta, dei relativi interessi e della sanzione in misura piena. In buona sostanza, parte la procedura per l’invio della cartella esattoriale. Ovviamente se il destinatario della comunicazione intende comunque versare (prima di rivolgersi all’ufficio territoriale) una parte dell’importo richiesto, non deve utilizzare il modello F24 precompilato ma predisporne un altro, indicando i codici tributo relativi alle somme da versare e il codice atto, entrambi riportati nella comunicazione. Naturalmente, anche in questo caso è possibile compensare gli importi da versare con eventuali crediti vantati.

Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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