Superbonus 110 villette, proroga al 30 giugno: via libera dal governo al prolungamento di tre mesi

Ora l'attesa è per il voto in commissione Finanze alla Camera che prenderà il via la prossima settimana

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Marta Giusti
Superbonus 110 villette, proroga fino al 30 giugno: via libera dal governo al prolungamento di tre mesi

Superbonus 110%, c'è la proroga per le villette. Dopo l'incontro tra la maggioranza e i tecnici ci sarebbe il via libera del governo a prolungare di tre mesi, dal 31 marzo al 30 giugno, la possibilità di effettuare bonifici per le unità indipendenti.

Una modifica che verrà tradotta, come riporta il Sole 24 Ore, attraverso un emendamento dal relatore Andrea de Bertoldi (FdI). Ora l'attesa è per il voto in commissione Finanze alla Camera che prenderà il via la prossima settimana.  

Sblocco crediti

Si lavora anche per trovare una soluzione per sbloccare i crediti d'imposta dei bonus edilizi incagliati attraverso le compensazioni. Tra gli emendamenti al dl Superbonus compaiono quelli, tutti molto simili, di FdI, FI, Lega, Pd, M5S, Noi moderati, Azione/Iv, Verdi e delle Minoranze linguistiche che aprono alla possibilità di compensare con l'F24, così come richiesto da Abi e Ance. Il modello non viene nominato esplicitamente ma gli emendamenti, se approvati, ne permetterebbero l'utilizzo. Altri due emendamenti di FI e M5S prevedono invece la possibilità per le banche di cedere i crediti alle partecipate pubbliche. Gli emendamenti prevedono che per i periodi di imposta dal 2023 al 2027, le banche e la società Poste Italiane possono utilizzare in compensazione per i debiti fiscali da versare allo Stato i crediti di imposta, «a condizione che la relativa acquisizione da parte della banca o di Poste Italiane si perfezioni, tramite l'accettazione dei crediti da parte del cessionario, in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto. Le disposizioni di cui al periodo precedente - si legge nei testi - si applicano anche ai crediti d'imposta relativi alle spese sostenute nel 2023 per i medesimi interventi, per i quali ricorrano le condizioni di cui all'articolo 2, commi 2 e 3». Gli emendamenti variano nella percentuale delle somme raccolte da portare in compensazione. La Lega ad esempio, che nell'emendamento ricalca una proposta di legge del 2020, propone l'1%; Azione/Iv il 2%, chiedendo anche la proroga della comunicazione al 31 maggio; FdI il 3%.

La soluzione per caldaie e infissi

La soluzione per chi ha già dato l'anticipo per lavori come l'installazione di caldaie e infissi tra le modifiche al decreto Superbonus. La norma-emendamento (firmato dalla Lega) chiede di non applicare lo stop a cessione del credito per gli interventi di edilizia libera per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo. . Quale può essere la via d’uscita nel caso di acconto già pagato per infissi, caldaie o condizionatori? Il punto è che per questi il blocco dello sconto in fattura decorre dal momento dell’esecuzione dei lavori. Spesso però l’esecuzione di lavori avviene molto tempo dopo il pagamento dei lavori stessi o magari del primo acconto, così a rimanere esodati dai bonus casa sono stati in molti. Per ovviare a questa distorsione, il governo più che far scivolare in avanti la data del blocco delle cessioni punterebbe ad agganciare il diritto allo sconto in fattura al pagamento dei lavori anche dell’acconto. Un momento facilmente riscontrabile dal fisco anche grazie ai bonifici parlanti. Oppure, lo sconto in fattura potrebbe rimanere per chi può dimostrare di aver già attivato la procedura con un contratto in data certa.

 

La norma salva-sconti

C'è poi l'accordo sulla norma “salva-sconti” del 2022. Il 31 marzo scade il termine per comunicare l'opzione di cessione del credito all’Agenzia delle entrate, ma molte fatture non sono ancora state “accettate” dalle banche e, dunque, non possono essere trasmesse al Fisco. Per evitare che i crediti del 2022 vadano “persi” (in realtà si potrà sempre portarli in detrazione dal reddito), con un emendamento si darà la possibilità di caricarli sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate anche se la procedura di accettazione della banca non si è conclusa. Un comunicato stampa del ministero (il cosiddetto “comunicato legge”) anticiperà gli effetti della norma consentendo all’Agenzia di accettare le comunicazioni.

Ultimo aggiornamento: 22:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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