Superbonus, stretta sui crediti e stop a piattaforma Poste: cosa succede. Le nuove scadenze

Sabato 5 Febbraio 2022 di R. Ec.
Rischia una frenata la corsa ai superbonus edilizi

Il governo almeno per ora non fa marcia indietro e dunque la stretta sulla cessione dei crediti derivanti da superbonus o altre agevolazioni edilizie entrerà pienamente in vigore dal 7 febbraio. Intanto resta sospesa l'operatività della piattaforma di cessione crediti di Poste italiane.

Quella di dopodomani è la data a partire dalla quale sarà possibile cedere una sola volta il credito maturato a seguito della spesa per lavori.

In realtà i passaggi possibili sono due qualora i titolari dell’immobili optino per lo sconto in fattura, ovvero per cedere il credito all’impresa che effettua i lavori, invece di detrarlo dall’Irpef negli anni successivi: in questo caso chi lo riceve potrà ancora effettuare una sola cessione.

Superbonus e cessione del credito, le restrizioni

Se invece non c’è lo sconto in fattura ma direttamente la cessione ad una banca o a un altro soggetto, allora non ci potranno essere passaggi successivi.

Un problema particolare è quello di come regolarsi nel periodo transitorio, per le spese già sostenute in prossimità della scadenza di dopodomani. Su questo punto l’Agenzia delle Entrate ha dato un’interpretazione abbastanza flessibile. Lo spartiacque sarebbe infatti quello del 7 febbraio, ma considerando i tempi tecnici necessari per l’adeguamento del software che consente la trasmissione telematica delle opzioni dei contribuenti alla stessa Agenzia, è stato deciso in via amministrativa di concedere altri dieci giorni. Quindi per tutte le operazioni di cui sia stata data comunicazione entro il 16 (e non il 6) febbraio, indipendentemente da quanto già avvenuto in precedenza sarà possibile esercitare per un’altra e ultima volta l’opzione di cessione.

 

La stretta del governo è motivata dalla volontà di reagire alle molte truffe emerse in questo settore, che comprendevano in molti casi la cessione di crediti fittizi a fronte di lavori mai effettivamente realizzati. Ma secondo i critici, questa misura rischia di paralizzare o almeno di frenare pesantemente un settore in fortissimo sviluppo. Le nuove regole hanno intanto spinto due tra i principali attori in campo a fare un passo indietro. Cassa Depositi e Prestiti ha infatti fermato provvisoriamente le proprie operazioni sui crediti ed anche Poste italiana ha sospeso l’operatività della propria piattaforma. Non è stata per ora comunicata una data di ripresa dell’attività. Quindi chi vuole sfruttare questa possibilità, con le nuove e più ristrette modalità, dovrà rivolgersi ad altri intermediari, ad esempio quelli bancari; i principali istituti di credito, che hanno sviluppato proprie piattaforme per la gestione dei crediti - con procedure piuttosto rigorose in chiave anti-truffa - hanno fatto sapere che la loro attività in questo campo continua.

Intanto proseguono le pressioni per un ripensamento dell’esecutivo. Praticamente tutti i gruppi parlamentari hanno annunciato emendamenti correttivi, che hanno l’obiettivo se non di tornare al precedente regime almeno di ammorbidire la stretta, o permettendo ancora una o due operazioni, oppure consentendo la circolazione dei crediti tra gli intermediari finanziari. Ma l’esecutivo sembra per ora intenzionato a tenere duro. La partita si sposta nelle aule parlamentari, dove il decreto Sostegni ter (che contiene la stretta) dovrà essere convertito in legge.

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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