Superbonus in base al reddito, ecco come cambia: detrazione al 100% per chi ha l'Isee fino a 15mila euro

Sul tavolo del governo incentivi fino al 60% per i lavori «green»

Lunedì 10 Luglio 2023 di Roberta Amoruso
Superbonus in base al reddito, ecco come cambia: detrazione 100% per chi ha Isee fino a 15mila euro

Bonus e superbonus casa: è partito il cantiere per rivoluzionare gli incentivi. L’obiettivo del governo è arrivare a un nuovo pacchetto di detrazioni che superi il groviglio attuale di cui discutere in autunno in occasione della Legge di Bilancio. Lo schema di contributi allo studio per la riqualificazione energetica e antisismica punta su un’aliquota di detrazione pari al 60%, per una spesa massima di 100mila euro da detrarre in 10 anni, destinato a chi ha una prima casa da rendere più green. Ma il beneficio può salire fino al 100% per chi ha un reddito Isee inferiore a 15.000 euro. E potrebbe anche essere inserito un meccanismo progressivo che premia chi fa più efficienza sulla casa, con un salto doppio o triplo di classe energetica. 
I dettagli dipendono però dalle proiezioni in corso, che devono tenere conto della scadenza degli attuali bonus per lo più nel 2024, oltre che naturalmente delle risorse a disposizione.

Sul dossier c’è una certa cautela dalle parti del Ministero dell’Economia. La coperta delle risorse è corta. E già nei prossimi giorni sarà avviata una serie di incontri tecnici per capire meglio i margini di manovra. Ma una rivoluzione così importante, che deve coinvolgere almeno 7,7 milioni di edifici, come vorrebbero le sfidanti regole Ue sulle case green ancora in discussione (tante sono le case nelle due classi più basse “F” e “G” che dovrebbero passare alla “E” entro il 2030), non potrà prescindere da contributi anche europei.

La proposta di legge

La riforma che guarda al 2035 al vaglio del governo ha come principale riferimento la proposta di legge appena presentata dalla Lega in Commissione Finanze della Camera, che vede come primo firmatario Alberto Gusmeroli, a cui guardano con interesse anche Confedilizia e l’Ance che, a sua volta ha articolato una sua proposta. Nel dettaglio la proposta di legge sul tavolo prevede requisiti precisi per poter arrivare alla detrazione del 100%. I lavori effettuati sull’abitazione principali, devono essere eseguiti da contribuenti con reddito Isee non superiore a 15.000 euro, innalzato secondo i criteri del quoziente familiare già previsti per il Superbonus. E devono interessare lavori su edifici di classe energetica “G”, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035. In presenza di tutti questi requisiti la detrazione potrebbe inoltre essere fruita anche con sconto in fattura o cessione del credito. Sistemi, questi ultimi, richiamati anche per risolvere il nodo degli incapienti, che non potrebbero usufruire delle detrazioni. Tra le opzioni previste c’è anche la possibilità per le banche di erogare prestiti ai contribuenti incapienti.
Del resto la spinta ad accelerare sull’elettrificazione dei consumi e sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare, da affiancare alle rinnovabili, è scritto nero su bianco tra le oltre 400 pagine del Pniec, il Piano nazionale per l’energia e il clima predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica di Gilberto Pichetto Fratin. 

La rotta del Pniec

Il dossier completo è ancora in via di definizione nonostante l’invio dell’Executive summery a Bruxelles il 30 giugno scorso. Ma in una bozza di documento aggiornata a giugno è scritto chiaramente quanto l’Italia sia indietro rispetto all’obiettivo di riduzione dei settori cosiddetti non Ets, cioé immobili residenziali e commerciali, trasporti e agricoltura. Come evidenziato nel documento sul clima allegato al Def già ad aprile, l’Italia ha sforate di 10,9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) il target del 2021, di fatto l’unico target emissivo nazionale vincolante. Sarà dunque «necessario avviare subito una significativa riduzione delle emissioni pari a oltre il 30 per cento rispetto ai livelli del 2021» tra trasporti, civile e agricoltura», è scritto nell’Exucutive summery (se continuiamo così sforeremo di 52 milioni di tonnellate l’obiettivo al 2023, rispetto ai 344 milioni consumate nel 2005). Sono dunque necessarie «politiche e misure aggiuntive» per riqualificare gli immobili e diffondere pompe di calore e sistemi Bacs (strumenti di controllo intelligente dei consumi negli edifici), oltre che incentivare l’uso degli autobus e dei mezzi pubblici e il rinnovamento del parco veicoli. Il «grande sforzo» del Paese passa secondo il Pniec da «una riforma degli incentivi che identifichi priorità (edifici meno performanti e situazioni di povertà energetica) e differenzi il livello di assistenza» in base alla prestazione energetica raggiunta, al taglio dei consumi, ma anche all’utilizzo di fonti rinnovabili. Basta dunque con gli aiuti a pioggia. 

Ultimo aggiornamento: 19:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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