Superbonus 110 prorogato fino al 31 dicembre. Ammesse solo le delibere votate dagli inquilini entro l’11 novembre

Gli amministratori dovranno certificare la verdicità della data

Giovedì 15 Dicembre 2022 di Francesco Bechis
Superbonus prorogato fino al 31 dicembre

Confermata la proroga del Superbonus 110% al 31 dicembre: sarà inserita nella legge di bilancio. Ma dal governo arriva una stretta sulle assemblee condominiali: saranno infatti ammesse alla proroga solo quelle che abbiano già dato l’ok ai lavori di ristrutturazione entro lo scorso 11 novembre. 

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Inoltre gli amministratori di condominio dovranno firmare un’autocertificazione sotto la loro responsabilità penale, che “garantisca” che l’assemblea si è effettivamente svolta in quel determinato giorno. 


LE NOVITÀ
È questo il compromesso raggiunto al termine di una riunione fiume della maggioranza ieri sera al Senato insieme ai ministri ai Rapporti con il Parlamento e dell’Economia Luca Ciriani e Giancarlo Giorgetti sul dl Aiuti Quater, il provvedimento che conteneva le misure sul Superbonus.

Il governo le inserirà nel testo della legge di bilancio con un emendamento che dovrebbe essere discusso oggi. «È un problema di tempi di conversione di questo decreto legge - ha spiegato il titolare del Mef a margine della riunione - se il decreto Aiuti Quater sfora e l’approvazione va nel 2023 forse è meglio per tutti». La proroga è arrivata al termine di una trattativa frenetica. Che consegna un doppio risultato. Da una parte il rinvio a fine anno dei termini delle comunicazioni inizio lavori asseverate. Un po’ di tempo in più a chi vuole sfruttare l’aliquota al 110% sui lavori di ristrutturazione e non al 90% come sarà a partire dal 2023. Dall’altra la scadenza delle delibere condominiali fissata all’11 novembre, che rischia di aumentare il caos per la presentazione dei documenti. 


Sullo sblocco dei crediti, ha detto Giorgetti lasciando il Senato, resta la proposta «che estende da due a tre le cessioni a soggetti “qualificati” e prevede l’intervento di Sace a garanzia della liquidità delle imprese». Mentre l’intervento di Cassa depositi e prestiti per l’eventuale acquisto di una parte dei crediti incagliati «non è contemplato in norma». È probabile comunque, riferiscono fonti Mef, che l’intervento per sbloccare i crediti resti nel dl Aiuti Quater, in esame al Senato. Dalla riunione a Palazzo Madama arriva poi un sonoro stop alla proposta bipartisan, avanzata fra gli altri dal senatore di FI e patron della Lazio Claudio Lotito, di “spalmare” negli anni i debiti delle società sportive, «saranno trattate come tutte le altre» ha calato il sipario Giorgetti. Un altro dossier allo studio del Mef in queste ore, insieme al ministero della Giustizia, è una “moratoria” per i reati fiscali minori. Non un condono, garantiscono dall’esecutivo, ma una norma circoscritta a reati come l’omessa dichiarazione o la dichiarazione infedele (con pene massime fino ai tre anni). E da cui sarebbero esclusi reati più gravi come la frode o le false fatturazioni. L’ipotesi, ha anticipato ieri il viceministro alla Giustizia di FI Francesco Sisto, è quella di una mini-sanatoria per permettere di «adempiere integralmente all’obbligazione fiscale con una sanzione aggiuntiva», in modo da «legittimare una sorta di causa estintiva per condotta riparatoria per reati meramente formali». Lavori in corso, ma intanto la notizia ieri ha dato vita a una bagarre delle opposizioni in Commissione bilancio alla Camera. Tanto che il sottosegretario al Mef leghista Federico Freni ha dovuto specificare che per ora «si tratta di agenzie di stampa». 


LA MANOVRA
Prosegue intanto il percorso della manovra alla Camera. Tra tagli, revisioni e qualche concessione. Una su tutte: il governo è disposto ad abbassare il tetto per il Pos. Si tratta ancora sulla soglia - 30 o 40 euro - la decisione finale spetterà alla premier Giorgia Meloni tornata da Bruxelles. Un taglio comunque significativo della soglia di 60 euro per i pagamenti elettronici prevista nella legge di bilancio che viene incontro alle indicazioni della Commissione Ue.  Per il resto ieri pomeriggio la Commissione bilancio ha ripreso a sfogliare il fascicolo degli emendamenti “supersegnalati” - l’ultima cernita - di maggioranza e opposizione. Forza Italia preme per due misure-bandiera: le pensioni minime a 600 euro per gli over 75 (legate all’Isee) e le decontribuzioni per gli under 36 fino a 8mila euro. La prima, stando ai conti del Mef, costa 280 milioni: troppi, si dovrà abbassare di un po’ il tetto. Oppure rinunciare ai nuovi fondi per i gruppi parlamentari chiesti dalla pattuglia forzista. Intanto oggi va in scena lo sciopero generale contro la manovra proclamato da Cgil e Uil in 11 regioni. Si prevedono disagi per i trasporti locali delle grandi città, Roma, Milano e Napoli. Non partecipa allo sciopero la Cisl: «È sbagliato» ha detto il leader del sindacato di via Po, Luigi Sbarra. Che ha aggiunto: «Sulla manovra non si può dire, se non in malafede, che non c’è nulla di positivo».
 

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA