Superbonus, nuove norme. Freni (Tesoro): «Meno vincoli su crediti ceduti: ecco come cambierà»

«Nessun condono per chi ha truffato lo Stato ma non vanno penalizzate le aziende oneste»

Domenica 11 Settembre 2022 di Umberto Mancini
Superbonus, il sottosegretario all'Economia Federico Freni: «C'è accordo, meno vincoli sui crediti ceduti»

«Sul Superbonus 110% l’intesa è vicina, sbloccheremo i crediti ed eviteremo il fallimento di tante aziende oneste. Senza condoni, ma sanzionando solo chi non ha fatto i controlli con la dovuta diligenza». Federico Freni, sottosegretario all’Economia va subito al punto. Si è impegnato a lungo per individuare una soluzione, un punto di mediazione tra governo e 5 Stelle su un provvedimento chiave per il mercato dell’edilizia. Al Messaggero spiega come le norme cambieranno e la ratio delle nuove misure proprio nelle stesse ore in cui arriva l’ok del leader pentastellato Giuseppe Conte al dl Aiuti bis .

Manca poco tempo alla scadenza del decreto a che punto siamo? 
«Stiamo lavorando, insieme con il Parlamento, per trovare una soluzione che tuteli le imprese oneste (che sono la stragrande maggioranza), ma che non si traduca in un condono per chi ha truffato.

Non possiamo accettare che chiudano migliaia di imprese per bene per colpa di pochi disonesti, ma allo steso tempo dobbiamo proteggere il Paese dalle migliaia di truffe che si sono registrate».

Serve quindi una mediazione per evitare che decada il decreto vista la posizione dei 5Stelle? 
«Certo. Il rischio - come detto - è di buttare via il bambino con l’acqua sporca». 

Quale potrebbe essere la soluzione del governo in vista del voto di martedì?
«Io credo che una risposta concreta possa essere quella di rivedere i parametri che disciplinano la responsabilità solidale, che oggi costituisce un ostacolo alla circolazione dei crediti. Ma il tema va analizzato con razionalità e senza finalità elettorali, come pure va calibrata l’efficacia dell’intervento rispetto ai procedimenti penali in corso».

Ci spiega meglio?
«Faccio un esempio: durante una rapina in banca non necessariamente la guardia giurata deve essere in combutta con i banditi, magari sta al suo posto, e viene legato ed imbavagliato; certo che però se mentre i rapinatori entrano la guardia giurata sta al bar diventa un problema». 

Quindi?
«Chi ha fatto il proprio dovere non deve avere responsabilità: valorizzando la diligenza si può interrompere la catena della responsabilità solidale e ridare ossigeno alla circolazione dei crediti, proteggendo al contempo il Paese dalle frodi. Paga solo chi non ha fatto i controlli dovuti»

Non c’è il rischio di perdere 17 miliardi se non si approva il provvedimento entro il 25 settembre?
«E’ un rischio concreto, purtroppo. Siamo tutti chiamati ad uno sforzo di responsabilità per il Paese. Il decreto Aiuti 2 contiene misure fondamentali, non voglio neppure immaginare cosa potrebbe succedere se decadesse». 

Ma lei è ottimista?
«Abbiamo lavorato sodo, la mediazione mi sembra più che accettabile, ci sono state tante interlocuzioni».

Passando invece al decreto contro il caro bollette, quanti soldi ci sono in cassa?
«Nei limiti delle disponibilità di bilancio, sfruttando le maggiori entrate Iva e nuovi risparmi di spesa, il governo stanzierà poco più di 13 miliardi per dare supporto a famiglie e imprese».

Quali misure avete in mente?
«Prorogheremo e potenzieremo il credito di imposta per le imprese; vogliamo ampliare il bonus sociale per le famiglie più in difficoltà, un Isee a 12.000 euro è troppo basso. E’ poi necessario consentire l’accesso al credito di imposta anche ai piccoli esercizi (quelli con potenza sotto i 16,5 kw, per intenderci), che pagano bollette salatissime al pari di tutti gli altri. Infine, una rateizzazione di tutte le bollette del quarto trimestre, per dare ossigeno ulteriore alle imprese.

Ci sarà anche la Cig per le imprese?
«In questo momento la Cig è esclusa».

Tetto a prezzo del gas? Ci arriveremo o no?
«È necessario, direi fondamentale, e può essere solo Europeo. Sono stupito della lentezza con cui l’Europa sta affrontando questa crisi: il costo dell’energia vola, e l’Europa arranca. L’Italia ha chiesto un tetto sin da questa primavera».

 

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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