Nulla da fare, per ora, per la proroga del Superbonus al 110% per i condomini che hanno già avviato i lavori. Stando alle regole attuali lo sconto il prossimo anno passerà al 90% per la parte di lavori ancora non terminata. Un decalage che potrebbe mettere in difficoltà qualche impresa edilizia o essere sfruttata da altre per minacciare blocchi e licenziamenti di operai. Per i nuovi lavori avviati nel 2024, poi, la percentuale di sconto in ogni caso è già stata definita: sarà il 70%.
Per il Cna è necessaria una proroga per i condomini che hanno avviato i cantieri per gli interventi del Superbonus 110% e che hanno già raggiunto uno stato di avanzamento lavori a settembre pari al 30%. Inoltre il Cna sottolinea la necessità di dare risposte al grave problema dei crediti incagliati che zavorrano migliaia di imprese del settore esponendole al rischio di fallimento. In ogni caso il governo lavora a un nuovo Ecobonus al 90% per i redditi fino a 15mila euro, potrebbe arrivare già il prossimo anno.
Stop al Superbonus, resta l'incentivo alla ristrutturazione
Consentendo al contribuente di accedere a una detrazione del 50% su tutte le spese sostenute per i lavori di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria. L'agevolazione è prorogata fino al 2024. Prevede un tetto massimo di spesa: 96mila euro per ogni unità immobiliare.
Il Bonus ristrutturazione permette di intervenire - e anche sostituire - su infissi, tetti, serramenti, persiane. E consente anche al contribuente di modificare materiale e tipologia degli infissi.
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Ecobonus
Riguarda i lavori di efficientamento energetico degli edifici. Prevede detrazioni del 50% o del 65%, con massimali e percentuali che variano a seconda della tipologia dei lavori effettuati. Consente di coibentare e/o sostituire pavimenti, finestre e infissi. O anche installare impianti fotovoltaici, cambiare impianti di climatizzazione.
Attivo fino alla fine del 2024, per ottenere l'Ecobonus bisogna presentare comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla conclusione degli interventi. Dopo dicembre 2024 l’aliquota scenderà al 36% per un tetto di spesa di 48mila euro per ogni unità immobiliare (al momento la spesa massima è stabilita in 60mila euro). Nel 2024 potrebbe arrivare poi un nuovo super-Ecobonus al 90% per chi ha un Isee fino a 15mila euro, grazie ai fondi del RepowerEu.
Sismabonus
Prevede una detrazione fiscale per i lavori di riduzione del rischio sismico dell’abitazione. Si può accedere a un’aliquota che va dal 50% all’85% in base a vari fattori stabiliti dal valutatore alla tipologia di lavori effettuati, con requisito di base stabilito nel miglioramento della classe "sismica" dell’immobile. Si può chiedere fino al 31 dicembre 2024. Prevista nel tempo una decrescita graduale dell’aliquota.
Bonus mobili
Altro capitolo è quello del Bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Può accedervi il proprietario di un immobile che stia facendo lavori di ristrutturazione. Consente una detrazione Irpef al 50%. Si può chiedere fino alla fine del 2024. Ma attenzione: l’importo massimo che si può avere è decrescente. Di 8mila euro per il 2023, di 5mila euro per il 2024. L’agevolazione deve essere inoltre “spalmata” in 10 quote annuali di pari importo.
Bonus barriere architettoniche
Dura fino al 2025 il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La detrazione prevista per questo tipo di interventi è del 75%. Nel novero rientrano tutte le spese sostenute per rimuovere ostacoli alla mobilità all’interno degli edifici, fino a un importo massimo variabile da 30mila a 50mila euro a seconda dell’edificio interessato. I contribuenti possono utilizzare l’agevolazione anche per lo smaltimento di vecchi impianti e la sostituzione di finestre degli appartamenti all’interno di un condominio.
Bonus giardino (fino a fine anno)
Il Bonus verde (o Bonus giardino) consiste in una detrazione del 36% per le spese sostenute per la sistemazione a verde degli immobili. Il bonus è in scadenza a fine 2023 (per fare domanda). Tetto massimo di spesa consentito: 5mila euro a immobile.
L’aliquota del Bonus scende al 50% se i lavori sono effettuati su immobili a uso promiscuo. Anche in questo caso, la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui è sostenuta la spesa.
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