Superbonus, cambia lo “sblocca-crediti”. Luce e gas a rate se l’impresa non licenzia

Sono alcune delle novità contenute nel testo definitivo del decreto aiuti-quater pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Venerdì 18 Novembre 2022 di Andrea Bassi
Luce e gas a rate se l’impresa non licenzia Superbonus, cambia lo “sblocca-crediti”

Le imprese potranno rateizzare le bollette elettriche fino a 36 mesi. Ma per poter accedere a questa possibilità, dovranno accettare una serie di impegni. Il primo è che dovranno garantire i livelli occupazionali. Il secondo è che non potranno distribuire dividendi ai propri soci e non potranno delocalizzare le proprie produzioni all’estero. Sono alcune delle novità contenute nel testo definitivo del decreto aiuti-quater pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, come già emerso nei giorni scorsi, riscrive le regole del Superbonus, abbassando dal 110 al 90 per cento l’aliquota del credito di imposta, ma allungando il tempo dei lavori per le case unifamiliari.

Mentre per lo sblocco dei crediti incagliati nei cassetti fiscali di famiglie e imprese potrebbe cambiare il meccanismo per fare “spazio” nei bilanci delle banche. La bozza del decreto prevedeva la possibilità di allungare fino a 10 anni il termine per poter incassare i crediti dal Fisco. 

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LA MISURA

Una misura che, tuttavia, avrebbe comportato un aumento dei costi di finanziamento per le imprese e le famiglie. Così la soluzione sarebbe stata accantonata a favore della possibilità per le banche di portare all’anno successivo i crediti che non riescono a scontare per mancanza di spazio fiscale in un determinato anno. Questa misura dovrebbe permettere lo sblocco di 6 miliardi di euro “incagliati”. Per quanto riguarda invece le case unifamiliari, le villette, il decreto allunga il termine per la chiusura dei lavori con il 110 per cento di tre mesi. I cantieri in corso potranno proseguire fino alla fine di marzo. Per chi da oggi in poi vorrà, invece, ristrutturare la propria villetta, potrà accedere all’incentivo del 90 per cento ma solo a patto di avere un reddito massimo di 15 mila euro. La soglia di reddito sarà adeguata con un “quoziente familiare”. Se c’è un coniuge, i redditi si sommeranno e poi si divideranno per due. Dunque significa che il reddito complessivo per accedere al bonus sarà di 30 mila euro. Se c’è un figlio i redditi andranno divisi per 2,5, e dunque il reddito massimo che permette l’accesso al bonus del 90 per cento sarà di 37.500. Se i figli sono due, si dividerà per 4, e il reddito massimo salirà a 60 mila euro. 

 

IL PASSAGGIO

I condomini, invece, potranno ancora accedere al Superbonus del 110 per cento solo se entro il prossimo 25 novembre avranno presentato la Cilas e avranno già adottato tutte le delibere di autorizzazione dei lavori. Poi, passata quella data, anche per i condomini si passerà alla nuova aliquota del 90 per cento. Il decreto istituisce anche un fondo per aiutare le famiglie con redditi bassi nelle operazioni di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Il decreto contiene anche altri importanti capitoli. Viene prorogato fino a fine anno, lo sconto di 30,5 centesimi sulle accise di benzina e diesel. Uno sconto che, senza il nuovo provvedimento, sarebbe scaduto ieri. Così come arriva la conferma anche per il mese di dicembre, degli aiuti sotto forma di crediti d’imposta, per le bollette delle imprese a partire da quelle con contratti da 4,5 chilowattora (praticamente tutto il piccolo commercio compresi bar e ristoranti). Lo sconto fiscale riconosciuto oscillerà tra il 30 ed il 40 per cento a seconda del tipo di impresa (gasivore o non gasivore, energivore o non energivore). Il decreto poi prevede l’innalzamento da 600 fino a 3 mila euro, dell’esenzione fiscale completa sui benefit erogati dalle aziende. Una misura tuttavia, che avrà una durata limitata, poco più di un mese. Gli aiuti potranno essere concessi per pagare le bollette di luce, gas e quelle idriche. 
 

Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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