Superbonus, per le villette maxi-proroga: fine settembre il termine per l’avvio dei cantieri

Sul tavolo l’ipotesi di calcolare il vincolo del 30% non più sui lavori eseguiti ma sulle fatture saldate

Mercoledì 27 Aprile 2022 di Andrea Bassi
Superbonus, per le villette maxi-proroga: fine settembre il termine per l’avvio dei cantieri

Sul Superbonus del 110% sono in arrivo nuove modifiche. L’ennesima rivisitazione di un cantiere normativo in perenne evoluzione. E dopo la stretta, si prepara un nuovo allargamento delle maglie. Ad annunciarlo è stato direttamente il ministro dell’Economia Daniele Franco rispondendo ad un questione time in Parlamento. La prima modifica, che sarà inserita nel decreto “aiuti” che sarà approvato lunedì, riguarderà la questione delle villette.

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Superbonus, per le villette maxi-proroga

Franco ha dato il suo “nulla osta” alla proroga per i cantieri.

Oggi per poter accedere all’incentivo del 110% è necessario aver completato almeno il 30% dei lavori entro il 30 giugno. La data sarà fatta slittare fino al 30 settembre. Ma ci sarà anche un altro tassello che renderà l’accesso al credito sulle case unifamiliari più semplice. Sul tavolo ci sono due ipotesi. La prima, contenuta anche in un emendamento del Movimento Cinque Stelle spinto da Agostino Santillo, coordinatore del Comitato infrastrutture, e Gianmauro Dell’Olio, componente della Commissione bilancio di palazzo Madama, prevede che il vincolo del 30% non sia più calcolato sui lavori eseguiti ma sui pagamenti effettuati. Basterebbe insomma, pagare il 30% delle fatture per poter accedere all’incentivo. La seconda ipotesi è una semplificazione del calcolo del 30% dei lavori effettuati. Verrebbe specificato che il conteggio va fatto sul complesso delle opere e non separatamente (per esempio riscaldamento, cappotto termico, pannelli, etc). 

 


IL PASSAGGIO


L’altra novità che sarà introdotta con il decreto legge, sarà una semplificazione della circolazione dei crediti dei bonus edilizi. Le banche saranno libere di cedere i crediti per una volta, ai loro correntisti che hanno spazio fiscale per detrarli. E questo senza la necessità di dover effettuare prima altre due cessioni tra istituti di credito. La quarta cessione, insomma, sarà libera e immediata. Ma il credito non potrà essere frazionato. 
Servirà un po’ di tempo a capire se questa misura sarà sufficiente a riattivare il canale bancario della cessione dei crediti. Gli istituti di credito sono infatti arrivati al limite delle loro “capacità fiscali” e hanno bloccato da qualche settimana lo scontro dei crediti. Lo hanno fatto sia le grandi banche, come Intesa San Paolo, che i piccoli gruppi.

La ripartenza del sistema dipenderà molto anche da quello che faranno i grandi gruppi pubblici come Poste e la Cassa Depositi e prestiti. La prima, attualmente, non accetta i crediti delle imprese che hanno effettuato sconti in fattura ai loro clienti, ma prende solo i bonus maturati direttamente dai contribuenti. La Cassa continua a portare avanti solo le pratiche già acquisite, senza accettarne di nuove. Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla Presidenza e padre della norma sul Superbonus, continua a spingere per una riapertura del “canale pubblico”. Tanto più che ieri hanno manifestato davanti al ministero dell’Economia le partite Iva di Paritatalia, che sono state ricevute dal sottosegretario all’Economia Federico Freni al quale hanno consegnato un documento con le proposte per rendere più agevole l’utilizzo del Superbonus. 

Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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