Superbonus 110 fino a gennaio, si allunga per i condomini la scadenza per le ristrutturazioni

L’ipotesi di poter spalmare su più tempo gli sconti in fattura ceduti alle banche

Martedì 13 Dicembre 2022 di Luca Cifoni
Superbonus 110 fino a gennaio, si allunga per i condomini la scadenza per le ristrutturazioni

Superbonus al 110 per cento probabilmente fino a gennaio, con la possibilità per i condomini di presentare domanda e fruire ancora della detrazione piena, ma con il delicatissimo nodo dei crediti fiscali ancora da definire.

Il tema delle ristrutturazioni edilizie continua ad impegnare governo e maggioranza, sia alla Camera che al Senato. Se infatti le norme sul superbonus sono inserite nel decreto Aiuti Quater, all’esame di Palazzo Madama, emendamenti in materia sono stati presentati anche alla legge di Bilancio in commissione a Montecitorio, passando il primo vaglio delle “segnalazioni” da parte delle forze politiche. Alla fine gli aggiustamenti dovrebbero trovare posto nella conversione del decreto d’urgenza piuttosto che nella manovra.

Bonus in scadenza il 31 dicembre, ecco tutti gli incentivi disponibili sino a fine anno

SOLUZIONE DEFINITIVA

La maggioranza vuole comunque trovare una soluzione e dare una veste definitiva ad una normativa che è cambiata varie volte nel corso degli ultimi due anni, generando incertezza ed anche serissimi problemi per le imprese che dopo aver fatto i lavori si sono trovate impossibilitate a incassare i crediti perché il sistema finanziario non era più in grado di assorbirle.

Al momento il dato certo è che ci sarà una proroga del termine fissato al 25 novembre (e dunque scaduto) entro il quale era possibile presentare le Cilas (comunicazione inizio lavori asseverata per il superbonus), sfruttando ancora la detrazione al 110 per cento e non nella misura ridotta del 90 per cento. Secondo i critici del provvedimento, una scadenza così ravvicinata equivale di fatto ad un’applicazione retroattiva della stretta, perché i condomini che avevano deliberato l’inizio dei lavori non hanno avuto il tempo necessario per presentare effettivamente la comunicazione ai Comuni. Ci sarà allora una riapertura, ma fino a quando? La linea del ministero dell’Economia è fissare il nuovo traguardo al 31 dicembre. La norma conterrà anche dei paletti: la data della delibera condominiale dovrà comunque essere antecedente al 25 novembre e toccherà agli amministratori certificare questa circostanza, con successivi controlli da parte dell’amministrazione.
Visti però i tempi stretti e l’intreccio con le festività natalizie resta fortissima la pressione dei tre partiti della maggioranza per un’estensione più sostanziale: si potrebbe arrivare al 15 gennaio o a 15 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione dell’Aiuti Quater (il che potrebbe portare più o meno a fine mese). Le verifiche finanziarie sono ancora in corso: in ballo ci sono i risparmi già fissati nel provvedimento, che sono destinati a finanziare la riapertura del superbonus per una diversa categoria di immobili: le abitazioni unifamiliari, che seguono regole diverse rispetto ai condomini.

Sulla questione crediti la situazione è ancora meno chiara. Ieri era prevista una riunione tecnico-politica al Senato, ma non si sono registrati sviluppi conclusivi. Si cerca un modo per rimetterli in circolazione e dare ossigeno alle aziende coinvolte, ma c’è un vincolo preciso di cui tener conto: la classificazione contabile che Eurostat, l’autorità stastistica europea, darà ai crediti stessi. Se saranno ritenuti “pagabili” allora automaticamente quelle somme andranno tutte insieme ad aumentare il deficit pubblico dell’anno, invece di ripartirsi su diverse annualità. Un effetto assolutamente indesiderato per il bilancio dello Stato. In questo senso è a rischio, e dunque difficilmente praticabile, la proposta di Abi e Ance di compensare i crediti con i debiti dei modelli F24 bancari. Un’altra opzione allo studio - decisamente meno rischiosa - guarda alla possibilità per le banche di riportare in un tempo più lungo le eccedenze che attualmente non trovano capienza, recuperando quindi margine di manovra.

L’AFFITTO E IL RDC

Intanto nelle prossime ore dovranno essere vagliati gli emendamenti alla legge di Bilancio, in vista dell’inizio delle votazioni in commissione. Tra quelli su cui la maggioranza è compatta c’è anche la proposta, fortemente caldeggiata da Confedilizia, relativa al reddito di cittadinanza: si tratta di stabilire che sia erogata direttamente ai proprietari la quota riconosciuta ai beneficiari a titolo di contributo per l’affitto. L’importo stabilito dalle legge per questa voce è di 280 euro mensili.

Ultimo aggiornamento: 16:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci