Stop benzina e diesel nel 2035, cosa succede ora? Ecco il piano del governo (e gli incentivi per l'elettrico)

Il governo ha confermato anche per il 2023 gli incentivi per l’acquisto di autovetture, sia endotermiche (benzina e diesel a bassa emissione) che elettriche. I primi però, sono andati quasi subito esauriti

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Giusy Franzese
Stop benzina e diesel nel 2035, cosa succede ora? Ecco il piano del governo (e gli incentivi per l'elettrico)

Gli incentivi all’acquisto di auto elettriche potrebbero essere incrementati.

Da qui al 2035, anno in cui secondo la recente decisione di Bruxelles non si potranno più vendere vetture nuove a benzina o diesel, ci sono ancora 12 anni. Non sono pochi, ma nemmeno tantissimi. Per cui più agevolazioni all’acquisto di auto elettriche ci sono, meglio è. E questa sarebbe appunto l’intenzione del governo, in base a quanto dichiarato in occasione del tavolo ministeriale su Stellantis con azienda e sindacati. Nel frattempo comunque c’è ancora capienza per quelli già in vigore.

 

Gli incentivi

Il governo ha confermato anche per il 2023 gli incentivi per l’acquisto di autovetture, sia endotermiche (benzina e diesel a bassa emissione) che elettriche. I primi però, sono andati quasi subito esauriti.

Ampio invece ancora lo spazio per chi ha intenzione di comprare un’automobile con emissioni tra 21 e 60 g/km C02 (ibride plug-in): su un totale di fondi stanziati pari a 235 milioni, sono stati impegnati finora soltanto 16 milioni di euro. È previsto un contributo di 2 mila euro senza la rottamazione dell’auto e di 4 mila euro in caso di rottamazione.

Stesso discorso per la fascia di vetture ambientalmente più virtuosa, quella dei veicoli ad alimentazione cento per cento elettrica (emissioni 0-20 g/km C02): su un totale di fondi stanziati pari a 190 milioni di euro, sono ancora disponibili 173 milioni di euro. L’incentivo per queste vetture è di 3 mila euro nel caso in cui non si abbia una vecchia auto da rottamare, e di 5 mila nel caso in cui si disponga di un vecchio veicolo da mandare allo scasso.

L’auto nuova dovrà essere immatricolata entro 180 giorni dalla richiesta dell’incentivo.

Non tutte le vetture con queste emissioni possono usufruire delle agevolazioni, sono infatti previsti dei limiti di prezzo: 35 mila euro Iva esclusa per le fasce 0-20 e 61-135 grammi di Co2 per chilometro; 45 mila euro Iva esclusa per la fascia 21-60.

Le prospettive

In base a quanto riferito dai sindacati, il governo sta pensando di rendere più attrattivi gli incentivi per le auto elettriche. Lo scarso successo avuto finora infatti dipende anche dal fatto che il costo di queste vetture è mediamente più alto del 50% rispetto a quelle, della stessa categoria, con motore endotermico. In pratica anche volendo acquistare una utilitaria non si spendono meno di 25.000 euro. Altro problema che frena le vendite dell’elettrico è la diffusione ancora relativamente scarsa delle colonnine di ricarica. Entro fine mese - secondo quanto riferito dal ministro del Made in Italy e delle Imprese, Adolfo Urso, - il governo potrebbe rivedere lo schema degli incentivi  a favore del full electric e contemporaneamente varare un progetto di maggior supporto alle infrastrutture di ricarica.

 

Le vendite

Siamo l’unico Paese in Europa che nel 2022 ha fatto registrare una contrazione delle vendite di auto elettriche, pari allo 0,9%, secondo i dati diffusi da Jato Dynamics. Un dato in controtendenza rispetto a quanto accade nei principali paesi Ue. Nel mese di gennaio le immatricolazioni di auto elettriche si sono fermate a 3.342 unità, il 2,6% del mercato.

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci