Le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici sono probabilmente la vera sorpresa della manovra del governo Meloni. Un terzo delle risorse della legge di Bilancio sono state destinate a questa voce. Sul tavolo del negoziato il governo ha messo 5 miliardi per i dipendenti statali, a cui si aggiungono quasi altri 3 miliardi destinati al comparto della Sanità, quello maggiormente in sofferenza per la fuga dei medici.
Gli aumenti
L’indennità di vacanza contrattuale è stata aumentata di 6,7 volte e i dodici mesi di riferimento sono stati versati tutti in un’unica soluzione. Ma quale sarà il beneficio degli aumenti? La relazione tecnica della legge di Bilancio, spiega che l’aumento medio per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici, sarà del 5,8 per cento. Si tratta, secondo i primi conteggi, di una cifra che oscilla tra i 180 e i 190 euro al mese. Per ottenere gli aumenti sarà prima necessario negoziare il nuovo contratto con i sindacati.
I contratti
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha già firmato la direttiva per avviare le trattative. A gennaio saranno convocati i primi tavoli. Ma sul rinnovo del contratto pende una grande incognita. Il taglio del cuneo fiscale rischia di azzerare gli aumenti di stipendio per i dipendenti pubblici che hanno uno stipendio compreso tra 33 e 35 mila euro. Si tratterebbe di un numero elevato di statali. L’aumento di stipendio del 5,8%, infatti, farebbe scavalcare il limite dei 35 mila euro che dà diritto alla decontribuzione, facendo perdere il taglio del 6% sui contributi da versare all’Inps.