Stellantis, Urso chiede più auto. Tavares: «Con i cinesi via ai tagli»

Il ministro: "Un milione di veicoli prima del 2030"

Giovedì 11 Aprile 2024 di Giacomo Andreoli
Stellantis, Urso chiede più auto. Tavares: «Con i cinesi via ai tagli»

ROMA Nuovo botta e risposta a distanza tra il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e il ceo di Stellantis, Carlos Tavares.

La tensione tra i due è ancora palpabile e il nodo è sempre lo stesso: il tormentato futuro dell'automotive in Italia. Il ministro, a nome del governo, ha invitato da Milano la società a produrre di più, avvicinando (dal 2030 almeno al 2028) l'obiettivo negoziato nei mesi scorsi del milione di veicoli da rilasciare annualmente. E il ceo, in occasione dell'inaugurazione a Torino del Mirafiori Automotive Park 2030, ha risposto chiaro e tondo: «Se arrivano i cinesi possiamo chiudere alcune fabbriche». Con annessi tagli al personale.

Stellantis, Tavares: «Non ce ne andremo, chi farà entrare i cinesi sarà responsabile»

IL PROGETTO

Il capo azienda di quello che al momento è ancora l'unico produttore di auto presente in Italia è preoccupato per l'arrivo di un competitor nel Paese. Il piano del ministro meloniano, d'altronde, va avanti e punta dritto proprio a Pechino. Con l'idea, non certo tenuta segreta, di spostare gli incentivi dalla domanda all'offerta, favorendo l'arrivo di uno o più operatori stranieri. Sul modello di altri Paesi europei, come Germania, Polonia, Slovacchia e anche Francia, dove la competizione (fra tre, cinque o addirittura otto player) secondo il governo ha favorito l'aumento di lavoratori e modelli prodotti. L'obiettivo è arrivare complessivamente a 1,3 milioni di auto fabbricate in Italia ogni anno. «Se qualcuno vuole portare i competitor - ha detto Tavares al governo - sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno eventualmente essere prese: se perderemo quote di mercato avremo bisogno di meno stabilimenti».


Quindi ha liquidato come «fake news» le ipotesi di un addio di Stellantis dall'Italia, visto che «ci sono investimenti pesanti (5 miliardi negli ultimi 5 anni), progetti, idee e capacità per tenere fede agli impegni presi». Impegno del milione di veicoli che però Stellantis non sarebbe «in grado di garantire» con l'arrivo di altri player. Poi la richiesta all'esecutivo di sbloccare i nuovi bonus auto fino a 13.500 euro. In attesa dei quali, tuttavia, viene annunciato un investimento di 100 milioni in una nuova batteria per la 500 elettrica, così da fargli fare più chilometri a un costo inferiore rispetto all'attuale. Dal canto suo Urso ha sottolineato la necessità che «l'azienda rassicuri l'Italia e non il contrario». Anche visti gli ultimi dati non incoraggianti sulla produzione di auto da parte dell'azienda nel Paese (in calo del 10% nel primo trimestre del 2024 rispetto a un anno fa).

L'INCONTRO CON I SINDACATI

Secondo il ministro va colmata con l'arrivo di altri big del settore quella che chiama «l'anomalia italiana: un solo produttore e un divario enorme fra le auto prodotte nel Paese (450mila) e quelle immatricolate (1,5 milioni)».
Contemporaneamente spiega di voler «conservare e implementare la nostra filiera dell'automotive, che è la più importante d'Europa». Insomma, senza smuovere le acque l'Italia rischierebbe di perdere un comparto strategico come quello automobilistico, vista la continua emorragia di lavoratori e il ridimensionamento degli stabilimenti. Gli ultimi tagli annunciati da Stellantis riguardano 2.500 lavoratori (con esodo incentivato) tra Mirafiori, Cassino e Pratola Serra.
Nel frattempo, ieri, a Torino Tavares ha incontrato anche i sindacati. Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil considerano «insufficiente» l'investimento da 100 milioni e chiedono di andare oltre «promesse ed attestazioni di italianità» presentando un piano dettagliato di crescita industriale in Italia. Viene così confermato per domani lo sciopero generale di otto ore a Torino.
 

Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci