Statali, ecco il lavoro a domicilio (con orario da ufficio). Stipendi più alti ai superfunzionari

Martedì 19 Ottobre 2021 di Andrea Bassi
Statali, ecco il lavoro a domicilio (con orario da ufficio e più controlli). Stipendi più alti ai superfunzionari

Per i dipendenti pubblici non ci sarà soltanto il classico lavoro agile. Arriva anche il “telelavoro domiciliare”, ossia la possibilità di lavorare da casa come se si stesse in ufficio. Insomma, stessi vincoli di orario e stesse prestazioni che in ufficio, solo che il dipendente potrà lavorare da casa sua. Chi lavorerà “a domicilio” avrà i buoni pasto e gli straordinari pagati. Ma dovrà permettere alla sua amministrazione di appartenenza di verificare le condizioni della propria postazione di lavoro a casa, per permettere di valutare se ci sono rischi per la sicurezza e se non ci sia il pericolo di infortuni per il dipendente.

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Una valutazione che non sarà fatta una sola volta, ma più volte nel tempo, concordando gli accessi all’appartamento con l’amministrazione.

Il lavoro “a domicilio” è solo una delle novità emerse dall’incontro di ieri tra l’Aran, l’Agenzia governativa che tratta il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, e i sindacati. Il vertice di ieri è stato un passaggio fondamentale. L’intenzione del governo sarebbe quella di chiudere il contratto delle Funzioni centrali, che fa da “modello” per tutti gli altri comparti, entro la fine del mese. Per questo martedì prossimo, il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha promesso che per la prima volta illustrerà le tabelle con gli aumenti. La data non è casuale. Prima di martedì ci sono due appuntamenti importanti. Il primo è la definizione delle risorse per il finanziamento del nuovo ordinamento professionale dei dipendenti pubblici e, il secondo, è l’eliminazione del tetto al salario accessorio (i premi e le indennità).

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Statali, i punti

Due punti considerati centrali dai sindacati. Ieri sull’ordinamento professionale Naddeo ha presentato una nuova proposta che modifica quelle illustrate nelle scorse settimane. Le progressioni orizzontali (gli scatti economici) non saranno più basati «esclusivamente» sulla valutazione fatta dai dirigenti. Il peso del “voto” dei dipendenti resterà «prevalente». Peserà cioè, spiega l’ultima bozza, almeno per il 50% per ottenere le progressioni. Un altro 40% sarà legato alle esperienze professionali acquisito, mentre la quota restante dei parametri sarà stabilita dalla contrattazione integrativa. Rispetto agli annunci della vigilia è scomparsa la valutazione dei titoli di studio o professionali per accedere agli “scatti”. Viene invece previsto che chi, per almeno 6 anni, non ha avuto nessuna progressione, avrà un “punteggio bonus” del 3 per cento. Ma la novità è anche un’altra. All’interno dell’area dei funzionari, vengono create delle posizioni organizzative con le quali vengono assegnate ai dipendenti più qualificati delle particolari responsabilità a tempo, in cambio di uno stipendio più elevato. Anche nell’area inferiore, quella degli assistenti, arriveranno delle figure del genere. Un modo, probabilmente, per compensare gli attuali dipendenti pubblici dalla nascita della quarta area, quella delle alte professionalità (simile ai Quadri nel privato), che inizialmente ospiterà soprattutto gli assunti del Recovery Plan. 
 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 07:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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