Benzina, finisce lo sconto a gennaio e aumentano i pedaggi. Ecco la stangata 2023 (anche per bollette e colf)

Anche gli stipendi minimi di badanti e colf aumenteranno a gennaio

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Roberta Amoruso
Benzina, finisce lo sconto a gennaio e aumentano i pedaggi. Ecco la stangata 2023 (anche per bollette e colf)

A partire dal 2023, gli automobilisti dovranno affrontare aumenti dei pedaggi e sconti minori sui carburanti.

Inoltre, nonostante il governo abbia confermato gli aiuti, ci saranno nuovi aumenti del gas. Tuttavia, per il primo trimestre dell'anno, ci sarà un taglio per quanto riguarda il costo dell'energia elettrica.


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LE STIME PER LE FAMIGLIE

Dopo un 2022 all’insegna dei rincari, le stime degli aumenti per l’anno alle porte non lasciano presagire nulla di buono. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato, infatti, l’impatto che il 2023 avrà sui conti delle famiglie: con un aggravio stimato di + 2.384,42 euro annui. Un andamento al rialzo trainato dall’aumento dei costi dei beni energetici, che incidono fortemente sui costi di trasporto e produzione, e quindi sui prezzi al consumo di beni e servizi. Il rialzo del costo di energia elettrica e gas si stima perduri (+8,40%), a fasi alterne, anche nel corso del prossimo anno e sarà aggravato, da aprile, in caso di dal governo delle misure di sospensione degli oneri di sistema. Di qui la richiesta dei consumatori di confermare il mercato tutelato insieme alla riforma del metodo tariffario. In forte rialzo anche le previsioni dei costi che gli italiani sosterranno nel settore alimentare (+9,20%). Non mancano all’appello, inoltre, gli aumenti delle tariffe del servizio idrico (+6,20%), quelle nel campo della ristorazione (+5,90%) e dei trasporti (+5,30%). Per le tariffe autostradali si prevede un rincaro del 3,80%, mentre l’Rc Auto dovrebbe costare il 4,60% in più.

LE TARIFFE AUTOSTRADALI

Sarà il decreto ministeriale di fine anno sul quale sta lavorando il governo, a fissare gli aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale nazionale a partire dal 1 gennaio 2023. «Le richieste di rimodulazione del sistema tariffario da parte delle concessionarie autostradali sono in questo momento alla valutazione dei ministeri competenti che stanno analizzando tutte le componenti di un sistema di pedaggi assai complesso, comprese le valutazioni macroeconomiche sull’impatto degli eventuali aumenti concessi», ha fatto sapere l’Aiscat, l’associazione delle società concessionarie autostradali. L’Aiscat ricorda anche che in «Italia è dal 2018 che i pedaggi autostradali non subiscono alcun incremento, diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente». Inoltre i Piani economico-finanziari delle diverse concessionarie, sottolinea l’associazione, sono «attualmente a stadi di approvazione differenti e che eventuali incrementi di pedaggio dipenderanno dalle molteplici componenti di gestione e investimento che caratterizzano ciascuna attività concessoria rispetto alle altre: i piani di ammodernamento e potenziamento messi in campo da varie concessionarie, costituiscono un elemento imprescindibile per la sicurezza e la sostenibilità della rete autostradale che deve essere considerato una priorità, anche tenendo conto del generalizzato aumento dei costi delle materie prime». In ogni caso l’Aiscat puntualizza che gli «incrementi tariffari medi proposti dalle concessionarie sono assai inferiori rispetto a quelli già concessi in altri Paesi europei dotati di sistemi concessori e regolatori simili (ne è un esempio la Francia con un +4,7 e la Spagna +4)». L'aumento, ancora al vaglio del governo potrebbe essere nell'ordine dell'1,5%.

CARBURANTI

Il governo che ha appena destinato ben 21 miliardi agli aiuti a famiglie e imprese contro il caro-energia non ha confermato il sistema degli sconti sulle accise applicate sui carburanti, già ridotto a partire da dicembre. Quindi, il 31 dicembre 2022 sarà l’ultimo giorno in cui si potrà fare benzina con lo sconto di 18 centesimi al litro. Mentre dal primo marzo scorso e fino al primo dicembre 2022 lo sconto era di 30 centesimi al litro. Per fortuna parte dei benefici persi è compensato dal calo dei prezzi di benzina e gasolio spinto dal calo del petrolio.

LUCE E GAS

Quanto alle tariffe energetiche, l’Arera ha già comunicato l’aggiornamento delle condizioni di maggior tutela elettrica per il primo trimestre che, nonostante una riduzione del 19,5%, prevedono, in termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1 aprile 2022 e il 31 marzo 2023) un aumento di circa 1.374 euro, +67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 aprile 2021- 31 marzo 2022). Complessivamente, il prossimo anno, tolta la spesa per luce e gas, i consumatori – secondo le stime di Federconsumatori – dovranno affrontare per le altre spese aumenti di +1503,62 euro. Per conoscere le nuove tariffe del gas da applicare al mese che sta finendo, dicembre, bisognerà invece aspettare il 3 gennaio. E per allora si stima un aumento del conto in bolletta tra il 20 e il 25%. Un rincaro che tiene conto dei picchi toccati dal gas all’inizio di dicembre, non solo quindi del crollo delle ultime due settimane.

STIPENDI DI BADANTI E COLF

Anche gli stipendi minimi di badanti e colf aumenteranno a gennaio. Gli aumenti obbligati legati all'inflazione variano da 109 a 145 euro. Si tratta di adeguamento delle retribuzioni all’inflazione che avrà un impatto rilevante per le famiglie che versano una paga oraria allineata ai minimi. Gli incrementi più consistenti per chi ha un’assistente convivente o una baby sitter a tempo pieno. Ma il peso maggiore andrà sui pensionati più anziani costretti magari a un'assistenza notte e giorno perché in condizioni davvero precarie di salute. Per questi, se ultra 75 enni,  scatta l'adeguamento pieno delle pensioni, ma non basterà.

Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 00:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA